mercoledì 4 novembre 2015

La testa di Ade e i tesori contesi tra Aidone e l'America



C’è un altro gioiello che l’America ha promesso di restituire alla Sicilia e che potrebbe consolare Aidone dopo lo “scippo” di due capolavori. Una Testa del dio degli Inferi che, dal 2013, sarebbe già dovuta essere esposta tra le sale del Museo archeologico ennese. Un capolavoro trovato dai tombaroli nel ’79 in contrada S. Francesco Bisconti e acquistato, nel 1985, dal Getty museum che lo espose con orgoglio tra le sue vetrine: un volto in terracotta raffigurante Ade che la comunità dell’antica Morgatina, oggi, reclama a gran voce all’indomani dei presti degli Argenti e delle Dee di Morgantina.

Il tesoro di Eupolemos, infatti, è volato in America privando il Museo di Aidone dei suoi 16 argenti ellenistici. Tuttavia le vetrine resteranno vuote per poco tempo. La Regione siciliana, infatti, ha allestito una mostra con reperti preziosi provenienti da vari musei dell’Isola per colmare la vacatio tra le sale museali di Aidone anche nell'attesa che gli Acroliti di Morgantina rientrino dall’Expo di Milano. Al posto delle Dee vestite da drappi (firmati dalla siciliana Marella Ferrera), sono stati prestati al Museo di Aidone alcuni capolavori siciliani: le Metope di Selinunte del Salinas di Palermo; al posto degli Argenti prestati al Metropolitan museum di New York nel rispetto dell’accordo internazionale Italia-Usa, il Met presterà alcuni gioielli antichi provenienti dalla collezione Cesnola. 

Il patto tra l’America e la Sicilia, infatti, prevede che il Met avrebbe restituito il tesoro di Eupolemos ma che ogni 4 anni, per 4 decenni, questi reperti sarebbero tornati tra le vetrine newyorchesi per 4 anni. L’accordo sarà riveduto e corretto come annunciato dalla Regione, dopo le proteste di associazioni culturali e cittadini che difendono il Museo “saccheggiato” dei suoi gioielli più belli e la mancata politica volta a promuovere il sito dopo il rientro, in pompa magna, della Dea di Morgantina dal Getty museum di Malibù. <La nostra battaglia proseguirà – dice Alessandra Mirabella dell’Archeoclub Aidone Morgantina – come la petizione popolare contro l’accordo “capestro” che non è tra Stati ma piuttosto una convenzione di carattere privatistico firmata da un direttore di museo e alcuni rappresentanti delle Istituzioni italiane. Lascia perplessi che si edulcori il “prestito” al Met con lo sbandierare che quel museo si attiverà per restaurare gli Argenti. Quanti restauri dovranno subire nell’andirivieni per 40 anni da Aidone a New York? Chiediamo ora che in questi 4 anni il Met faccia un “monitoraggio” continuo dell’affluenza di visitatori degli Argenti e non si dimentichi di dichiararne la provenienza>.
E proprio la grandiosa struttura museale di Los Angeles è pronta a regalare ad Aidone un altro tesoro trafugato alla fine degli anni Settanta ed esposto tra le sue sale: la Testa di Ade. Una preziosa opera in terracotta policroma che il Getty museum, spontaneamente, ha deciso di restituire all’Italia. La Testa di Ade è un reperto di grande suggestione per la sua fattezza delicata, frutto del sapiente lavoro manuale degli artigiani di età ellenistica, e per il fatto di conservare le tracce della sua policromia. La statua di questo dio degli Inferi era colorata, secondo lo stile dell’epoca. E ancora oggi, la sua barba, i suoi riccioli sono blu; blu egiziano come le indagini dei conservatori del Getty hanno confermato. La sua folta capigliatura è invece rossastra e i suoi occhi conservano le tracce degli incavi per disporvi le ciglia in metallo. <Un capolavoro– dice l’archeologa Serena Raffiotta che ha contribuito, con i suoi studi, a collegare la Testa di Ade al sito di Morgantina – poiché restituisce anche quale fosse il culto nel santuario extraurbano dedicato alle divinità ctonie: Demetra, Persefone e, appunto, Ade>. Il signore degli Inferi, infatti, era tra le divinità adorate nell’antica città di Morgantina insieme con la Dea della Terra e sua figlia Persefone (a cui sono attribuite gli Acroliti). 

<Il suo rientro – dice l’archeologa – soprattutto adesso che il Museo di Aidone è privo dei suoi Argenti e, a breve, degli Acroliti, potrebbe essere una meravigliosa compensazione artistica. L’opera è un tassello importante per descrivere la storia della città antica. La ricontestualizzazione della statua darà anche un nuovo input ad approfondire le ricerche sulla vita religiosa di Morgantina e, in particolare, sulla monumentale area sacra di contrada San Francesco Bisconti su cui ancora oggi si conosce ben poco>.
E Aidone era pronta a riaccogliere il capolavoro dopo aver inviato, al Getty, 4 riccioli scoperti nel sito del trafugamento e studiati dagli esperti di Los Angeles per l’attribuzione della Testa di Ade. Quando è giunta la preziosa cassa dal Museo americano, però, al suo interno vi erano solo i riccioli. La Testa di Ade è rimasta oltreoceano per un inghippo burocratico legato a permessi doganali. Toccherà all’Italia risolvere la faccenda.
Isabella di bartolo (riproduzione riservata)

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