C’è
un altro gioiello che l’America ha promesso di restituire alla Sicilia e che
potrebbe consolare Aidone dopo lo “scippo” di due capolavori. Una Testa del dio
degli Inferi che, dal 2013, sarebbe già dovuta essere esposta tra le sale del
Museo archeologico ennese. Un capolavoro trovato dai tombaroli nel ’79 in
contrada S. Francesco Bisconti e acquistato, nel 1985, dal Getty museum che lo
espose con orgoglio tra le sue vetrine: un volto in terracotta raffigurante Ade
che la comunità dell’antica Morgatina, oggi, reclama a gran voce all’indomani
dei presti degli Argenti e delle Dee di Morgantina.
Il
tesoro di Eupolemos, infatti, è volato in America privando il Museo di
Aidone dei suoi 16 argenti ellenistici. Tuttavia le vetrine resteranno vuote
per poco tempo. La Regione siciliana, infatti, ha allestito una mostra
con reperti preziosi provenienti da vari musei dell’Isola per colmare la vacatio tra le sale museali di Aidone anche nell'attesa che gli Acroliti di Morgantina rientrino
dall’Expo di Milano. Al posto delle Dee vestite da drappi (firmati dalla
siciliana Marella Ferrera), sono stati prestati al Museo di Aidone alcuni
capolavori siciliani: le Metope di Selinunte del Salinas di Palermo; al posto degli Argenti prestati al Metropolitan museum
di New York nel rispetto dell’accordo internazionale Italia-Usa, il Met
presterà alcuni gioielli antichi provenienti dalla collezione Cesnola.
Il
patto tra l’America e la Sicilia, infatti, prevede che il Met avrebbe
restituito il tesoro di Eupolemos ma che ogni 4 anni, per 4 decenni, questi
reperti sarebbero tornati tra le vetrine newyorchesi per 4 anni. L’accordo sarà
riveduto e corretto come annunciato dalla
Regione, dopo le proteste di associazioni culturali e cittadini
che difendono il Museo “saccheggiato” dei suoi gioielli più belli e la mancata
politica volta a promuovere il sito dopo il rientro, in pompa magna, della Dea
di Morgantina dal Getty museum di Malibù. <La nostra battaglia proseguirà –
dice Alessandra Mirabella dell’Archeoclub Aidone Morgantina – come la petizione
popolare contro l’accordo “capestro” che non è tra Stati ma piuttosto una convenzione
di carattere privatistico firmata da un direttore di museo e alcuni rappresentanti
delle Istituzioni italiane. Lascia perplessi che si edulcori il “prestito” al
Met con lo sbandierare che quel museo si attiverà per restaurare gli Argenti.
Quanti restauri dovranno subire nell’andirivieni per 40 anni da Aidone a New
York? Chiediamo ora che in questi 4 anni il Met faccia un “monitoraggio” continuo
dell’affluenza di visitatori degli Argenti e non si dimentichi di dichiararne
la provenienza>.
E
proprio la grandiosa struttura museale di Los Angeles è pronta a regalare ad
Aidone un altro tesoro trafugato alla fine degli anni Settanta ed esposto tra
le sue sale: la Testa di Ade. Una preziosa opera in terracotta policroma che il
Getty museum, spontaneamente, ha deciso di restituire all’Italia. La Testa di
Ade è un reperto di grande suggestione per la sua fattezza delicata, frutto del
sapiente lavoro manuale degli artigiani di età ellenistica, e per il fatto di
conservare le tracce della sua policromia. La statua di questo dio degli Inferi
era colorata, secondo lo stile dell’epoca. E ancora oggi, la sua barba, i suoi
riccioli sono blu; blu egiziano come le indagini dei conservatori del Getty
hanno confermato. La sua folta capigliatura è invece rossastra e i suoi occhi
conservano le tracce degli incavi per disporvi le ciglia in metallo. <Un
capolavoro– dice l’archeologa Serena Raffiotta che ha contribuito, con i suoi
studi, a collegare la Testa di Ade al sito di Morgantina – poiché restituisce
anche quale fosse il culto nel santuario extraurbano dedicato alle divinità
ctonie: Demetra, Persefone e, appunto, Ade>. Il signore degli Inferi,
infatti, era tra le divinità adorate nell’antica città di Morgantina insieme
con la Dea della Terra e sua figlia Persefone (a cui sono attribuite gli
Acroliti).
<Il suo rientro – dice l’archeologa – soprattutto adesso che il
Museo di Aidone è privo dei suoi Argenti e, a breve, degli Acroliti, potrebbe
essere una meravigliosa compensazione artistica. L’opera è un tassello
importante per descrivere la storia della città antica. La
ricontestualizzazione della statua darà anche un nuovo input ad approfondire le
ricerche sulla vita religiosa di Morgantina e, in particolare, sulla
monumentale area sacra di contrada San Francesco Bisconti su cui ancora oggi si
conosce ben poco>.
E
Aidone era pronta a riaccogliere il capolavoro dopo aver inviato, al Getty, 4
riccioli scoperti nel sito del trafugamento e studiati dagli esperti di Los
Angeles per l’attribuzione della Testa di Ade. Quando è giunta la preziosa
cassa dal Museo americano, però, al suo interno vi erano solo i riccioli. La
Testa di Ade è rimasta oltreoceano per un inghippo burocratico legato a
permessi doganali. Toccherà all’Italia risolvere la faccenda.
Isabella
di bartolo (riproduzione riservata)
Nessun commento:
Posta un commento