venerdì 10 febbraio 2017

Agrigento, premio del Consiglio d'Europa. Così la rinascita culturale diventa modello internazionale

Agrigento con i suoi templi maestosi, la sua aurea di storia e bellezza, la sua caparbietà e ridar vita al passato e restituirlo, pezzo per pezzo, a chi vive il presente. La Valle dei Templi rappresenterà l'Italia in occasione del premio premio paesaggio del Consiglio d'Europa con il suo progetto dal titolo evocativo: "Agri Gentium". E' questo un successo che premia, per primi, quanti hanno creduto che il patrimonio culturale, identitario di un luogo, potesse diventare orgoglio moderno.
Il Ministero per i beni culturali d ambientali ha selezionato, per rappresentare il Paese al concorso europeo, un progetto portato avanti nella città dei templi. "Agri Gentium: landscape regeneration" è il progetto presentato dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, attuato con l’Università degli Studi di Palermo, la facoltà di Agraria e l’Azienda ‘Val Paradiso srl’, il ‘Giardino della Kolymbethra’ – FAI, l’Associazione di cultura e attività ferroviaria ‘Ferrovie Kaos’ e l’Azienda CVA Canicattì. Ed è un progetto meravigliosamente semplice: ricostruire il passato per riviverlo e goderne.
 
Il progetto è stato considerato di particolare eccellenza tra le 97 proposte di candidatura pervenute in seguito al bando indetto dal MIBACT per la ricognizione nel territorio italiano di progetti volti alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio e del patrimonio materiale e immateriale. La Commissione ha riconosciuto al progetto selezionato la capacità di aver messo in pratica di principi della Convenzione Europea del Paesaggio. In particolare, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale; il recupero della tratta dismessa delle Ferrovie Kaos e la realizzazione del giardino con specie storiche realizzato nella Kolymbethra gestito dal Fai; cooperazione tra soggetti pubblici e privati; il riconoscimento Unesco della Valle dei templi; ricorso a tecniche biocompatibili nel parco archeologico e paesaggistico; studio su ruralità e fruizione dei “patriarchi vegetali” (olivi carrubbi, mirti); conservazione del germoplasma di mandorlo, olivo e pistacchio; istituzione del museo vivente del mandorlo “Francesco Monastra”; mostra a Milano Expo 2015 nel cluster bio-mediterraneo; progetto mille mandorli; coinvolgimento della popolazione locale, rafforzando la sensibilità e la consapevolezza pubblica verso i valori del paesaggio, quale elemento imprescindibile di crescita culturale per il raggiungimento di un benessere individuale e collettivo.
Il merito di questa nuova luce accesa su Agrigento è di chi crede che il passato possa insegnare, e debba farlo. Di chi crede che con la cultura si possa crescere e migliorare lo sviluppo di un territorio martoriato per troppo tempo da abusivismo edilizio, da noncuranza e oblio. E' significativo che aver concesso alla Valle dei Templi l'autonomia gestionale prevista dalla legge siciliana proprio per colmare le antiche vacatio amministrative e snellire gli infiniti percorsi burocratici, abbia dato frutti di immagine, di economia e di rilancio. Non solo per il boom di turisti, per le campagne di scavo che mirano a riportare alla luce il Teatro ellenistico e il suo contesto. Non solo per i riflettori internazionali legati a Google e non solo. Non solo per le aziende che hanno voluto investire passione e impegno in un nuovo progetto che coniuga antico e moderno. Ma soprattutto perchè i siciliani hanno ricominciato ad ammirare questa bellezza infinita che Agrigento custodisce, come altre grandi meraviglie nel resto della Sicilia che attendono una rinascita.
Agrigento ha anche inventato l'abbonamento alla Valle dei Templi per far sì che chiunque, tutte le volte che ne ha voglia, possa passeggiare tra i resti antichi, goderne l'atmosfera e ammirare un paesaggio unico al mondo. Che la consapevolezza di questa bellezza possa toccare tutti.
 

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