venerdì 19 agosto 2016

Antonello da Messina e Francesco Laurana a Palazzolo: mostra-evento nel segno del Rinascimento siciliano





Tre capolavori del Rinascimento vengono esposti insieme, per la prima volta, a Palazzolo Acreide, nelle sale del Museo Archeologico di Palazzo Cappellani, consentendo di mettere a confronto opere di due grandi maestri del Quattrocento: Antonello da Messina e Francesco Laurana. 

Tre opere – due sculture e un dipinto simbolo dell’arte italiana - per una mostra di levatura straordinaria che diviene un viaggio nella bellezza, nella religiosità più intima e nella maestria di un pittore e di uno scultore messi a confronto per un “nuovo” Rinascimento isolano. Un progetto curato dalla Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa che regala ai visitatori uno spettacolo di delicata intensità: insieme l’Annunciazione di Antonello da Messina e le due Madonne col bambino di Francesco Laurana.
Tre capolavori d’arte che rappresentano anche un delicato omaggio alla maternità narrata dalla maestria di due grandi artisti ed esposti nelle sale allestite per l’occasione all’interno del museo archeologico di Palazzo Cappellani a Palazzolo Acreide, dal 17 agosto al 16 ottobre 2016. Una suggestiva cornice classicheggiante per alcune delle opere dei due più importanti artisti che contribuirono all’affermarsi, nella seconda metà del 1400, del linguaggio rinascimentale nell’isola.
“Un evento che ha estrema rilevanza nello scenario mondiale dell’arte e della cultura – commenta la soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Siracusa, Rosalba Panvini che ha curato la mostra - infatti, solo alle Scuderie del Quirinale di Roma nel 2006 fu allestita un’analoga mostra con opere dei due artisti provenienti da diverse nazioni. Un’iniziativa resa possibile dalla passione di quanti hanno collaborato alla sua riuscita convinti che l’arte non abbia confini, che il patrimonio appartenga a tutti”.
La mostra prevede l’esposizione dell’Annunciazione, una delle più importanti opere dell’arte italiana, realizzata da Antonello da Messina nel 1474 per la chiesa dell’Annunziata di Palazzolo Acreide. Un “ritorno a casa”, seppur temporaneo, dopo l’acquisizione dell’opera da parte dello Stato e il trasferimento nel 1907 al regio Museo archeologico di Siracusa e nel 1940 a Palazzo Bellomo di Siracusa, dove ancora oggi è collocata.
Accanto al capolavoro dell’Antonello da Messina sono esposti altri due capolavori del periodo rinascimentale: le Madonne col bambino di Francesco Laurana, statue in marmo bianco custodite nella chiesa dell’Immacolata di Palazzolo Acreide e nella chiesa del Crocifisso di Noto.
All’inaugurazione dell’evento, svoltasi nella gremita Sala Verde del Municipio di Palazzolo Acreide, hanno preso parte le autorità civili e militari della provincia. Dopo i saluti ufficiali del sindaco, Carlo Scibetta, è stata la volta del prefetto di Siracusa, Armando Gradone che ha sottolineato la bella coralità tra le istituzioni per l’evento; dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo il quale si è soffermato sul valore religioso dell’iniziativa; del deputato regionale Enzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio all’Ars, che ha portato i saluti dell’assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio evidenziando come l’evento sia stato sposato con entusiasmo dal rappresentante regionale per il suo valore culturale. Sul prestito della tela di Antonello da Messina si è soffermato Lorenzo Guzzardi, direttore del Polo museale galleria Bellomo da cui proviene il dipinto: “nessun impedimento a un allestimento in totale sicurezza e a una mostra dal forte significato simbolico”. Gli ha fatto eco la direttrice del Polo regionale- museo Paolo Orsi di cui fa parte anche il museo di palazzo Cappellani di Palazzolo Acreide, Mariella Musumeci la quale ha evidenziato il connubio tra arte rinascimentale e archeologia nella mostra al museo regionale.
Un evento che celebra il territorio – ha commentato il sindaco, Carlo Scibetta -, una mostra dalla portata straordinaria realizzata grazie alla passione di quanti hanno collaborato per questa iniziativa di bella sinergia. Siamo felici che l’Annunciazione di Antonello da Messina torni a casa per due mesi ma è questo solo un aspetto dell’evento che ha il merito di mettere l’uno accanto all’altro due grandi artisti regalando ai visitatori un viaggio nella bellezza dell’arte. Auguriamo che questa mostra sia occasione di rinnovato fermento culturale per rilanciare l’offerta turistica di un territorio ricco di arte e storia”. 


LA STORIA DEI TRE CAPOLAVORI
Introduzione al percorso espositivo a cura della prof.ssa Rosalba Panvini
L’Annunciazione venne realizzata da Antonio di Giovanni de Antonio, conosciuto come Antonello da Messina, il principale pittore siciliano del Quattrocento, e fu commissionata dal sacerdote Jiuliano Maniuni “de terra Palacioli”, il 23 agosto 1474; l’artista, come documenta il contratto al tempo stipulato, si impegnava a consegnare l’opera dipinta su una tavola di tiglio nel mese di Novembre dello stesso anno per essere destinata alla locale Chiesa di Santa Maria dell’Annunziata. Si trattava di una delle più antiche e belle chiese della città, edificata, probabilmente, nel XIII-XIV secolo e che venne in parte abbattuta a seguito del terremoto del 1693. Del prezioso dipinto si erano poi perse le tracce fino al 1897 quando esso fu ritrovato da Enrico Mauceri il quale, su incarico del Soprintendente di Siracusa, Paolo Orsi, doveva compilare l’inventario di tutte le opera d’arte della provincia. Il rinvenimento, nel 1902, del documento di allocazione del dipinto ne consentì l’identificazione e l’attribuzione ad Antonello da Messina.  Risale, invece, al 1914 il primo intervento di restauro dell’opera; infatti, a causa del cattivo stato di conservazione, la pittura fu trasportata da tavola su tela. Da allora furono eseguiti diversi interventi di restauro, l’ultimo dei quali risale ad appena dieci anni or sono.
L’altra opera palazzolese è la statua della Madonna con il Bambino (nota come Madonna della Grazia), commissionata a Francesco Laurana, forse dalla locale famiglia di baroni, come sembra suggerire lo stemma posto su uno dei lati della base e raffigurante due file di 3 palle ciascuna. Certamente un ulteriore contributo per individuare con certezza la committenza potrebbe venire dallo studio dello stemma sull’altro lato della base sulla quale è rappresentato un leone rampante coronato. La bellissima statua, scolpita nel marmo di Carrara, fu destinata alla Chiesa dell’Immacolata dove a tutt’oggi è conservata.
Proviene da Noto, e precisamente dalla Chiesa del Santissimo Crocifisso, la terza opera inserita nel percorso espositivo della Mostra, ossia la statua della Madonna con il Bambino, meglio conosciuta come Madonna della Neve; scolpita nel marmo di Carrara da Francesco Laurana nel 1471, è l’unica opera a recare la firma dell’artista e ad essere datata. Ancora oggi è conservata nella predetta Chiesa, un magnifico monumento barocco, realizzato dopo il terremoto del 1693 dall’architetto Rosario Gagliardi. La committenza dell’opera viene riferita con molta probabilità a Pietro Speciale, Signore di Alcamo e Calatafimi per il quale Laurana aveva già eseguito, nel 1469, un proprio ritratto. Anche in questo caso si tratta di una splendida scultura che viene presentata, come detto, insieme all’altra statua dell’artista, simile alla prima per l’iconografia, ma differente per alcuni particolari
Rosalba Panvini, soprintendente ai Beni culturali di Siracusa e curatrice della mostra: “La mostra costituisce un’occasione singolare per ammirare tre fondamentali capolavori di due artisti del Rinascimento, che hanno sperimentato linguaggi ed espressioni stilistiche di alta creatività; ognuno di loro maturò la propria esperienza e formazione anche grazie ai rapporti con scuole ed ambienti differenti ed ai contatti con gli artisti dell’epoca in cui vissero.







LA MOSTRA
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L’esposizione è allestita nelle sale a pianterreno del Museo regionale di Palazzo Cappellani, in via Gaetano Italia a Palazzolo Acreide, dove la ditta Pizzico d’arte di Giuseppe Floridia ha curato una cornice d’eccezione per esaltare la bellezza delle tre opere in mostra e sarà visitabile dal 17 agosto al 16 ottobre nei seguenti giorni: lunedì e domenica dalle ore 14 alle ore 19; da martedì a sabato dalle ore 9 alle 19.
L’ingresso è gratuito.

L’allestimento
La ditta Pizzico d’arte di Grammichele, esperta di allestimento di esposizioni artistiche in Italia, ha creato una sorta di “museo nel museo” come spiega il responsabile Giuseppe Floridia. “Intenso il lavoro preliminare per lo spostamento delle opere che ha richiesto operazioni delicate e cure peculiari, così come intensa è stata la cura per la disposizione delle tre opere che dialogano in due sale al pianterreno del Museo di Palazzo Cappellani a Palazzolo in totale sicurezza e nella piena esaltazione del loro splendore”. 


Fotografie di Daniele Aliffi 

domenica 14 agosto 2016

Antonello da Messina e Francesco Laurana: a Palazzolo una mostra nel segno del Rinascimento siciliano






Due artisti illustri per una esposizione che celebra il Rinascimento siciliano: Antonello da Messina e Francesco Laurana. Tre opere – due sculture e un dipinto simbolo dell’arte italiana - per una mostra di levatura straordinaria che diviene un viaggio nella bellezza, nella religiosità più intima e nella maestria di un pittore e di uno scultore messi a confronto per un “nuovo” Rinascimento isolano. Un progetto curato dalla Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa che regala ai visitatori uno spettacolo di delicata intensità: insieme l’Annunciazione di Antonello da Messina e le due Madonne col bambino di Francesco Laurana.

La mostra sarà inaugurata mercoledì 17 agosto alle ore 16.30 nella sala Verde di palazzo del Municipio, a Palazzolo Acreide, dove avrà luogo la conferenza stampa di presentazione dell’evento alla presenza delle autorità.
A porgere i saluti saranno il sindaco di Palazzolo, Carlo Scibetta; il Prefetto di Siracusa, Armando Gradone; l’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio; il dirigente generale del dipartimento regionale ai Beni culturali, Gaetano Pennino; la dirigente del Polo museale Paolo Orsi, Maria Musumeci, il dirigente del Polo museale Bellomo, Lorenzo Guzzardi.
L’introduzione al percorso espositivo sarà curata da Rosalba Panvini, soprintendente dei Beni culturali e ambientali di Siracusa e curatrice della mostra.
Sarà l’arcivescovo della Diocesi di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, a impartire la benedizione al momento dell’inaugurazione della mostra a Palazzo Cappellani.


L’esposizione sarà allestita nel Museo regionale di Palazzo Cappellani, in via Gaetano Italia a Palazzolo Acreide, dove la ditta Pizzico d’arte di Giuseppe Floridia ha curato una cornice d’eccezione per esaltare la bellezza delle tre opere in mostra e sarà visitabile dal 17 agosto al 16 ottobre nei seguenti giorni: lunedì e domenica dalle ore 14 alle ore 19; da martedì a sabato dalle ore 9 alle 19



Le opere in esposizione
In mostra l’Annunciazione: una delle più importanti opere dell’arte italiana firmata da Antonello da Messina. Un dipinto di meravigliosa suggestione che l’artista realizzò nel 1474 per la chiesa dell’Annunziata di Palazzolo Acreide e che a Palazzolo Acreide tornerà in occasione dell’evento visitabile dal 17 agosto al 16 ottobre 2016. L’Annunciazione farà dunque rientro “a casa” per due mesi ammantando il borgo Ibleo di nuova bellezza: il dipinto proviene da Siracusa, dopo l’acquisizione dell’opera da parte dello Stato e il trasferimento nel 1907 al regio Museo archeologico di Siracusa, dal 1940 si trova nella Galleria regionale di Palazzo Bellomo.
Accanto al capolavoro dell’Antonello da Messina sono esposti altri due capolavori del periodo rinascimentale: le Madonne col bambino di Francesco Laurana, statue in marmo bianco custodite nella chiesa dell’Immacolata di Palazzolo Acreide e nella chiesa del Crocifisso di Noto. Le opere testimoniano l’intensa attività dei due artisti, a volte presenti contemporaneamente negli stessi luoghi, tra Palazzolo Acreide e Noto, due realtà che tra il XV e il XVIII secolo hanno avuto un rilevante ruolo culturale nel territorio siciliano e nella storia dell’arte italiana.

La mostra e il suo valore

Rosalba Panvini, soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Siracusa e curatrice della mostra: “Un evento di grandiosa levatura. A Palazzolo ritorna l’Annunciazione di Antonello da Messina che qui manca dal 1907, anno in cui venne trasferita a Siracusa. Si tratta dunque di un momento artistico e culturale importante in quanto la città Iblea si riapproprierà per due mesi di un suo tesoro che sarà accostato ad altre due splendide opere: due grandi artisti del Rinascimento siciliano dialogheranno così regalando ai visitatori uno spettacolo irripetibile.
Spero che questa Mostra contribuisca ad implementare l’offerta turistica e culturale della Città di Palazzolo, cui l’Unesco ha assegnato il proprio riconoscimento anche in virtù del suo prestigioso patrimonio archeologico e monumentale, e possa anche diventare occasione significativa per un’attività didattica rivolta alle Scuole locali, i cui alunni potranno visitarla già dal momento della ripresa dell’attività”.
Carlo Scibetta, sindaco di Palazzolo Acreide: “Auguriamo che la mostra sia occasione di rinnovato “fermento” culturale per rilanciare l’offerta turistica di un territorio ricco d’opere d’arte e di storia, ancora in buona parte da valorizzare e promuovere anche a livello internazionale”.
Carlo Vermiglio, assessore regionale dei Beni culturali: “Per la prima volta, le tre opere saranno messe a confronto e, sono certo, potranno essere colti i tratti e gli stilemi di due dei più grandi Maestri che hanno improntato con il proprio linguaggio artistico uno dei secoli più fecondi del panorama culturale italiano”.
Gaetano Pennino, dirigente generale Dipartimento beni culturali Regione siciliana: “La mostra coincide con l’avvio, presso l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, di nuove strutture fra cui il Polo Regionale di Siracusa per i siti culturali, che ha come capofila la Galleria di Palazzo Bellomo e comprende la Casa museo “Antonino Uccello” di Palazzolo Acreide”.
Lorenzo Guzzardi, direttore polo regionale di Siracusa: “.La presentazione dell’opera di Antonello, in prestito per la mostra presso il Museo “Gabriele Iudica” di Palazzo Cappellani, segna una nuova fase di valorizzazione di Palazzolo Acreide e dei suoi beni culturali inclusi dall’UNESCO nel patrimonio dell’Umanità
L’allestimento
La ditta Pizzico d’arte di Grammichele, esperta di allestimento di esposizioni artistiche in Italia, ha creato una sorta di “museo nel museo” come spiega il responsabile Giuseppe Floridia. “Intenso il lavoro preliminare per lo spostamento delle opere che ha richiesto operazioni delicate e cure peculiari, così come intensa è stata la cura per la disposizione delle tre opere che dialogano in due sale al pianterreno del Museo di Palazzo Cappellani a Palazzolo in totale sicurezza e nella piena esaltazione del loro splendore”. 

mercoledì 3 agosto 2016

Volete fare un giro sulla barca di Caronte? Visitare un lupanare? Fare shopping nella polis greca? A Morgantina si può ma solo per due sere


Volete fare shopping tra i negozi dell'antichità o visitare un mercato greco? A Morgantina si può. Sabato e domenica il sito archeologico di Morgantina tornerà a ripopolarsi per la manifestazione “Tra mito e storia…Morgantina rivive” promosso dall’Archeoclub Aidone Morgantina presieduto da Alessandra Mirabella. 
 
Appuntamento a partire dalle ore 18.00 quando il cuore dell’area archeologica tornerà a battere grazie alla presenza di oltre 200 attori e figuranti: i residenti di Aidone, cittadina erede di Morgantina, con i “vicini di casa” dei Comuni limitrofi interpreteranno i loro avi e sveleranno i segreti della quotidianità più antica rievocando così i fasti di Morgantina, sepolta per millenni e rinvenuta alla luce poco più di mezzo secolo fa.
I cittadini di Aidone si trasformeranno in antichi residenti, senatori, soldati, sacerdoti e mercanti. Verrà ricostruita la quotidianità della città siculo-greca con i suoi odori e colori che porteranno i visitatori nel passato più fulgido della Sicilia.
La manifestazione si svolge nell’agorà dell’antica Morgantina, all’interno del sito archeologico. Qui saranno messi in scena alcuni momenti teatrali per far rivivere i monumenti più rappresentativi della città greca: la fontana monumentale e ancora il macellum, ovvero il mercato dell’epoca che tornerà a pullulare di mercanti e clienti. E poi tornerà ad essere affollato il teatro, l’Ekklesiasterion e le stoai, ovvero i portici dove i senatori passeggeranno.
L’evento 2016 sarà dedicato ai “Miti del giorno e della notte: il buio e la luce”. Morgantina celebra così anche il rientro in Italia della Testa di Ade, un nuovo tesoro della città antica restituito all’Italia dall’America dopo lunghe trattative diplomatiche. La scultura, con i suoi riccioli blu, è un altro prezioso tassello per la ricostruzione della bellezza e del fasto di Morgantina con i suoi riti millenari e il suo fascino.


La manifestazione e le note di regia
Uno spettacolo itinerante nel sito archeologico di Morgantina a cui prenderanno parte centinaia tra attori e figuranti diretti dal docente Calogero Matina.
A dare il benvenuto saranno le muse di Esiodo. I visitatori, suddivisi in gruppi, inizieranno ad assistere a varie scene mitologiche legate al giorno e alla notte, alla luce e al buio. “La prima scena-racconto sarà quella di: Orfeo ed Eridice, una tormentata storia d'amore narrata da Ovidio nelle Metamorfosi – svela il regista Matina - Poi si passerà ad Amore e Psiche”.
Altro quadro scenico sarà dedicato alle Georgiche di Virgilio: saranno i bambini a raccontare la nobile storia del lavoro delle api. “Sempre la Metamorfosi di Ovidio ci ha dato l’ispirazione per far conoscere il mito di Clizia che innamorata di Apollo – aggiunge il regista - quando si accorse che il dio la trascurava per recarsi da Leucòtoe consumata dall’amore, si trasformò in un fiore, che cambia inclinazione durante il giorno secondo lo spostamento dell’astro nel cielo, e perciò è detto girasole”. Altro scenario, altra rappresentazione, le porte della mitologia fanno conoscere ai visitatori il mito di Pigmalione.
Scendendo i gradini che portano i visitatori dall’agorà al Macellum, i visitatori incontreranno Caronte, il traghettatore dell'Ade, che  trasporta le anime dei morti da una riva all'altra del fiume Acheronte solo se i cadaveri avevano ricevuto i rituali onori funebri e disponevano di un obolo potevano traghettare. Così i visitatori saranno invitati a salire nella barca di Caronte e subire le ingiurie da parte del nocchiero. Passati al Macellum i visitatori verranno attratti dalle ammaliatrici del lupanare, a loro si presenterà la scena satirica di Nubicuculia, dove un giovane visitatore verrà conteso tra due prostitute, uno dei quali di sesso maschile.
È proprio nel macellum che si assisteranno a momenti di vita quotidiana, si accederà al mercato e un ampio spazio verrà dedicato alla degustazione di antiche ricette “Archeo cibo”
Passando poi all’Ekklesasterion i visitatori assisteranno ai  Dialoghi dei morti  scritti nel II secolo da Luciano di Samosata.

Morgantina Rivive avrà termine a teatro con la storia di Didone,  scritta da Virgilio .  La regina di Cartagine  è una figura mitologica che secondo la narrazione virgiliana si innamorò di Enea. Disperata per la partenza dell'eroe amato,  si uccise con la spada di Enea, buttandosi nel rogo.

La manifestazione culturale è promossa dall’Archeoclub “Aidone-Morgantina” presieduta da Alessandra Mirabella con il sostegno del Comune di Aidone e del Museo archeologico regionale di Aidone dove si trovano alcuni tra i tesori dell’arte greca più noti al mondo e restituiti all’Italia dopo un lungo e delicato lavoro diplomatico.
L’Archeoclub Aidone-Morgantina ha ideato e voluto questa manifestazione fin dall’anno 2005 quando venne celebrato il Cinquantesimo anniversario dalla prima campagna di scavo ufficiale nel sito della città di Morgantina, intrapresa dalla missione archeologica americana dell’Università di Princeton - all’epoca diretta da Erik Sjoqvist e Richard Stillwell e più recentemente da Malcolm Bell III e Carla Antonaccio.