venerdì 23 novembre 2018

Latouche a Ragusa: "Il mondo è al punto del non ritorno"

Serge Latouche è un gigante del pensiero moderno. La sua presenza a Ragusa non poteva non attrarre i tantissimi che hanno letto i suoi libri o anche soltanto sentito parlare della cosiddetta “decrescita felice” che è il filone di pensiero del quale il filoso francese è iniziatore.
Con il filosofo ed economista parigino nella sala Ideal di Piazza Libertà anche Rosario Lo Bello, parroco della San Paolo Apostolo di Siracusa, prete quarantenne che ha da anni intrapreso serie e seguito battaglie ecologiste nella sensibilissima area del siracusano, che vuol dire Augusta e Melilli, le raffinerie e tutto quanto ne deriva.
La serata, organizzata e introdotta da Calogero Rizzuto, il Soprintendente di Ragusa, è servita a capire come non ci si può più chiedere se il cambiamento climatico e la distorta politica economica tipica del capitalismo spinto siano causa di chissà quali disastri. Si tratta invece di capire quali e quanti disastri, ritenuti inevitabili, saranno prossimi e certamente nel corso del secolo, posto che gli esperti prevedono un aumento minimo della temperatura media globale di almeno due gradi (altri, ancora più preoccupati, arrivano ad ipotizzare un tre o quattro gradi di aumento).
“Noi cristiani abbiamo a modello il Vangelo – ha spiegato Don Lo Bello – dove è contenuta la visione che Cristo aveva del Creato e della idea di vita terrestre che gli uomini e le donne dovrebbero, se si dicono cristiani, condurre. Non solo – aggiunge il parroco aretuseo – noi donne e uomini appartenenti alla chiesa cattolica abbiamo da qualche tempo anche una apposita enciclica, la “Laudato Si”, che Papa Francesco, primo pontefice nella storia, ha pubblicato proprio per richiamare tutti gli uomini, ed i cristiani in particolare, ad un maggiore rispetto per la natura, per il creato.”
“Da giovane ho lavorato come economista nel Laos – racconta il professor Latouche – dove incontrai uomini e donne che vivevano felici di poco, pochissimo. Sostanzialmente dle riso sufficiente per la vita e con la incontaminata natura attorno. A noi giovani economisti i maestri avevano insegnato che per lo sviluppo di una area apparentemente depressa come quella era necessario, semplicemente, creare un bisogno per poi provvedere a soddisfarlo ovviamente a fronte di un compenso, mettendo così in moto la macchina capitalistica, più o meno raffinata, più o meno evoluta. Adesso – continua l’accademico francese autore di svariati volumi, molti dei quali tradotti in italiano – quel metodo, quel modello è stato portato alla esasperazione, e il mondo tutto è probabilmente già ben oltre il punto di non ritorno”.
Preoccupante la conclusione di padre Lo Bello: “siamo arrivati al punto che dovendo necessariamente attendere una catastrofe, dobbiamo augurarci di subirne una seppure grandiosa ma non ancora apocalittica, così da far capire che tutti, ognuno per la propria parte, che la specie è a rischio per i nostri stessi comportamenti, non più sopportabili dal pianeta


lunedì 19 novembre 2018

L'arte sposa la bellezza a Nuoro


L'arte sposa il lusso e declina la bellezza in un'Isola ancora tutta da scoprire: la Sardegna. E' qui, a Nuoro, che il museo Etnografico ha aperto le sue porte a una manifestazione unica in Italia e giunta alla sua nona edizione. "Magie d'inverno" è il titolo dell'evento che, come ogni anno, riaccende i riflettori sulla Sardegna intesa come crocevia di cultura, d'arte e di meraviglia. Anche per questo, il 2018 è stato dedicato alla longevità intesa come vita da amare, da custodire e proteggere in armonia con la bellezza.

La manifestazione, organizzata impeccabilmente da Rosas 1945, si è svolta a Nuoro tra le sale del Museo Etnografico Sardo trasformate in un luogo aperto a tutti dove curiosi, appassionati e studiosi si sono dati appuntamento.
Un evento del lusso in stretta collaborazione con le griffe più note del
mondo del prestigio e dell’eleganza: Cartier, IWC, Gucci Timepieces, Longines,
Montblanc, Hamilton, Locman, Armani, Mido, Michael Kors, Tissot, Swatch, Vetta e
Breil per l’orologeria, Pomellato, Gucci Jewelry, DoDo, Salvini, Mikimoto, MiMì,
Pandora, Quaglia, Miluna, Recarlo, Utopia e Pesavento per la gioielleria. Grande
novità da quattro edizioni a questa parte, a seguito del coinvolgimento del concept
store Casa Rosas, la presenza di grandi marchi dell’oggettistica, dell’arredamento e
della grande cucina come Venini, Villeroy & Boch, Richard Ginori, Alessi, Carlo
Moretti, Lagostina, Rosenthal, Wedgwood, Moser e la prestigiosa argenteria
Christofle di cui Rosas 1945 è concessionaria unica per tutta la Sardegna. Da
quest’anno, inoltre, è concessionaria di Poltrona Frau, i cui prodotti sono stati esposti
per la prima volta in occasione di Magie d’Inverno.
Quarantanove gli espositori e addirittura cento i brand coinvolti in totale.

La longevità

Caratteristica precipua dei sardi, quest’anno le è stata dedicata l’area convegnistica di
Magie d’Inverno, che, pur incentrata sul mondo del prestigio e dell’eleganza, è anche
una delle principali ambasciatrici della cultura e delle tradizioni sarde in Italia e
all’estero, favorisce un’importante ricaduta nella domanda dei prodotti locali e
valorizza il meglio dell’imprenditoria sarda fungendo da punto di riferimento
culturale. È parso dunque naturale far convergere su questo magnifico primato sardo
la pole position fra i temi in discussione nell’ambito dei convegni collaterali all’area
espositiva.
Sono intervenuti ospiti d’eccezione: i due centenari più anziani di
Sardegna: Gaspare Mele (107 anni) e Innassia Mula (105). In un convegno
moderato dal giornalista Antonio Rojch, i Professori Luca Deiana (ordinario di
Chimica e Biologia Molecolare all’università di Sassari) e Mario Pirastu (presidente
del Parco dell’Ogliastra) hanno fornito adeguata analisi del fenomeno.
I centenari nel mondo sono quasi soltanto donne: per ogni uomo che raggiunge il
secolo di vita ci sono quasi cinque donne (4,8 per la precisione) che fanno altrettanto.

La Sardegna fa storia a sé: laddove la media mondiale è di sei centenari ogni
centomila persone, qui la media è ben 22 su centomila. Addirittura è sardo l’uomo
che ha vissuto più a lungo nella storia dell’umanità (almeno fra quelli certificati nero
su bianco dalle anagrafi): nato nel 1718, in pieno ancient régime, morì nel 1842,
l’anno di uscita dei Promessi Sposi, a ben 124 anni! Seconda classificata nella storia
anagrafica del genere umano è una francese, spentasi a 122 anni.
La Sardegna batte tutti anche sotto il profilo dei “supercentenari”, ossia di quanti
raggiungono e superano i 110 anni: nella storia dell’isola se ne contano ben venti, e
la tendenza alla longevità è attestata sin dai tempi antichi.
Qual è il segreto di questa così dirompente attitudine a vivere a lungo?
«Fondamentale è la genetica», afferma Deiana. «Chi ha centenari in famiglia ha
cinque anni in più di aspettativa di vita». «Diventare centenari significa avere una
protezione genetica contro le malattie vascolari», aggiunge il Professor Gavino
Casu, direttore cardiologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro.

Magie d’Inverno

La manifestazione ha ospitato numerosi convegni, due dei quali a cura dell’attore
Gianluca Medas: una sulle tradizioni sarde e una sui murales di Orgosolo. C’è poi
stata una seguitissima prolusione dell’educatore Lorenzo Braina (musiche di Donato
Cancedda), uno spettacolo musicale di Gavino Murgia con un docu-film di
Ferruccio Goia, una presentazione dei libri dello scrittore emergente Stefano Ferri e
un’esibizione dell’orchestra del Liceo delle Scienze Umane e Musicale Sebastiano
Satta. Ha parlato anche il direttore de La Nuova Sardegna Antonio Di Rosa.
A conclusione dell’evento, si è esibito il coro di voci bianche dei Centri di ascolto Uil
Mobbing e Stalking contro tutte le violenze, composto da bambini di diverse
nazionalità, che hanno presentato il CD “Canti di Magie”, realizzato grazie
all’interessamento di Fabio Rosas, ideatore e organizzatore di Magie d’Inverno
insieme al figlio Marco. Il ricavato sarà interamente devoluto al Centro Antiviolenza
del territorio, per tendere una mano solidale ai minori maltrattati, abusati fisicamente
e psicologicamente. Era presente la Responsabile regionale di questi Centri,
Marilena Pintore.
Infine lo spettacolo Bianco e nero, i volti della longevità, diretto da Lorenzo Fasolo
per la fotografia di Luigi Corda e le musiche di Beppe Dettori.

Dichiarazioni
Francesco Nieddu (responsabile commerciale OjSolutions): «Magie d’Inverno è una
grande opportunità e siamo lieti di averla colta: abbiamo contattato molte aziende e
numerosi imprenditori coi quali avvieremo una collaborazione. E’ un marketplace di
primo livello per chi vuole avviare o, nel nostro caso, estendere il proprio business».
Andrea Moschini (direttore vendite nazionale Recarlo): «Conosco Fabio Rosas da
anni e non è la prima volta che partecipo alle sue iniziative. Con Recarlo quest’anno
abbiamo aderito con piacere anche per presentare alcune importanti novità.
L’organizzazione è stata persino al di sopra delle aspettative, e sottolineo il
meraviglioso contrasto con la location: cultura antica e moderna che incontra il
territorio in un unicum di continuità. Davvero magnifico! Replicheremo sicuramente
fra due anni».
Giuseppe Matteo Pirisi (presidente Istituto Superiore Regionale Etnografico):
«Ormai Magie d’Inverno è un classico nei nostri spazi (il Museo Etnografico è gestito
dall’ISRE e questa è la terza edizione dell’evento che si tiene qui, ndr), e ne siamo
lieti perché, come ho detto anche altre volte, la cultura che esprimiamo attraverso i
nostri reperti e i nostri costumi antichi è la stessa che esprimono i brand espositori coi
loro prodotti: la bellezza del passato e quella del presente si fondono su un proscenio
unico al mondo come la Sardegna».

Dichiarazione di Fabio Rosas, titolare di Rosas 1945 e ideatore di Magie
d’Inverno
«Con la nona edizione appena conclusa registro commosso un crescendo di
aspettative, entusiasmo, coinvolgimento umano e imprenditoriale in questa creazione
che oggi porto avanti con mio figlio Marco, mia nuora Arjola e mia moglie Piera. In
due giorni ho visto transitare imprenditori, brand, acquirenti, visitatori, migliaia di
persone ma soprattutto amici. Credo che il successo della formula di Magie
d’Inverno, al di là dello stesso immenso valore dei marchi coinvolti, sia dato proprio
da questo: qui ci sono amici. Un grande patrimonio umano, assai raro nel suo
insieme. E poi, c’è tutta la Sardegna, la mia terra coi suoi valori, che finalmente
valicano il mare e arrivano ovunque, non solo nella penisola».


Rosas 1945 è una delle principali gioiellerie italiane. Aperta nel 1999 da Fabio Rosas e da sua
moglie Piera, ha origini lontane nel tempo. L’inizio dell’attività della famiglia si deve infatti al
nonno paterno, che fondò l’azienda nel 1920. Nel 1945 (anno presente nella ragione sociale proprio
per celebrare questo evento) il figlio Antonio, stabilitosi a Nuoro, segue le orme del padre e apre un
proprio punto vendita. Oggi è Fabio, figlio di Antonio, a continuare, insieme al proprio figlio Marco
e alla moglie di questi, Arjola, la tradizione familiare, improntando il successo alla passione e alla
professionalità sviluppata nell'arco di queste generazioni, coadiuvati in questa missione dalla
moglie di Fabio, Piera.
Rosas 1945 è concessionaria di importanti marchi di gioielleria quali Mikimoto, Cielo
Venezia1270, DoDo, MiMì, Pomellato, Gucci Jewelry, Quaglia, Salvini, Pandora, Mattioli Utopia.
Tra le maison di orologi ricordiamo Cartier, Hamilton, IWC, Gucci Timepieces, Montblanc,
TagHeuer, Vetta, Zenith, Longines, Tissot, Swatch.
Ad affiancare l’offerta della gioielleria è nato nel 2011 Casa Rosas, un concept store dedicato
all’oggettistica d’arredo, alla cucina e alle liste nozze con grandi marchi come Baccarat, Venini,
Gabbiani, Lladrò, Lalique, Pampaloni, Messulam, Christofle, Richard Ginori, Villeroy & Boch,
Alessi, Carlo Moretti, Lagostina, Kitchen Aid, Coltellerie Berti.
L’azienda, inoltre, è da sempre impegnata nell'organizzazione di manifestazioni ed eventi
importanti legati alla propria attività promozionale. Numerose sono infatti le iniziative concepite
per presentare alla clientela collezioni nuove ed esclusive, oltre che per diffondere la cultura del
gioiello e dell'orologio, far conoscere il gusto squisito e raffinato di creazioni uniche ed esaltare il
legame con il territorio, delle cui tradizioni tutti i prodotti locali – inclusi quelli di lusso – si
nutrono.