mercoledì 22 febbraio 2017

Ferla tra Unesco, natura e gusto: viaggio nella Sicilia che non ti aspetti



La Sicilia più bella è quella che non ti aspetti. Così proponiamo un viaggio tra natura, tradizione e devozione popolare nel cuore degli Iblei, tra il sito Unesco di Pantalica e le bellezze architettoniche barocche. Ed è qui che l’arte e il sacro s’intrecciano. La devozione popolare incontra i fasti dell’architettura e il culto diventa la voce della terra. Di Ferla. Degli Iblei. Quasi 4 decenni di attesa per la riapertura della Basilica di San Sebastiano, nel cuore della cittadina-presepe della zona montana siracusana. 
Visitare Ferla significa anche conoscere la sua gente ed emozionarsi, lasciarsi coinvolgere dagli abitanti di un luogo sospeso nel tempo dove passeggiare significa anche conoscere volti, storie, bellezza e tradizioni. E dove l'arte sposa la cucina.  

La visita alla chiesa di San Sebastiano arricchisce il percorso alla scoperta di questo scorcio degli Iblei che offre un turismo slow, alla ricerca della lentezza, del gusto e del relax. Ma anche dei paesaggi mozzafiato che solo questi luoghi sanno regalare a partire dalla Necropoli di Pantalica con le sue 5mila grotte millenarie che narrano la storia più antica della Sicilia. Il sito, insignito del riconoscimento Unesco dal 2005, è meta di escursionisti e appassionati di storia. Dall’ingresso di Ferla, a cui si arriva percorrendo strade ricche di vegetazione e bellezza immergendosi nella Valle dell’Anapo, si giunge nel cuore della Riserva naturale di Pantalica aperta tutti i giorni dalle 7 alle 19 e gestita dall’Azienda foreste demaniali.
Dal tuffo nella natura a quello nell’arte, giungendo sino all’altura dove si estende la piccola Ferla. Qui, oltre ad assaporare i piatti e i dolci tipici della tradizione iblea che qui si perpetua, si può vivere l’esperienza di un’accoglienza, appunto, “slow”. Ferla è la prima cittadina della provincia a sperimentare l’”albergo diffuso” che trasforma le vecchie case del centro storico in bed and breakfast. Non solo. Per venire incontro alle esigenze turistiche più varie sono nati agriturismo, strutture ricettive immerse nel verde, aree per i camperisti.
Immancabile, nel tour all’interno di Ferla, la visita alla Basilica di S. Sebastiano che è considerata tra le più belle della provincia e tra le più significative poiché traduce in bellezza pura le modanature barocche volute dopo il sisma del 1693. Lo stesso terremoto che distrusse la Chiesa Madre, dedicata a San Giacomo, ricostruita con mirabile arte e che sorge sui resti di una necropoli cristiana. Poco distante, si erga la chiesa del Carmine eretta nel XVIII secolo caratterizzata da una sola navata ricoperta da una volta a botte mentre è quella intitolata a Sant’Antonio la chiesa più scenografica, con stucchi e affreschi del XVIII secolo. 

Poco distante da Ferla si trova poi la piccola Cassaro, borgo sospeso nel tempo e nel bosco di Giambra, il cui nome dall’arabo Kars: castello, fortezza e indicava un fortilizio che identificava il nucleo abitato nel periodo arabo. In questo luogo la natura fa rima con l’enogastronomia poiché è in questi boschi che si coltiva la mandorla da cui si produce un olio pregiato, conosciuto ed esportato in tutta la Sicilia, come le noci e le pesche del territorio. A Cassaro si può passeggiare tra il verde tra funghi, nocciole, pinoli e castagne che sono le altre produzioni di un territorio montano che custodisce panorami di intensa bellezza.

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