mercoledì 28 ottobre 2015

Siracusa, tombe greche tra le aiuole dello spartitraffico




In una città come Siracusa può accadere che tombe di epoca greca facciano capolino fra le aiuole spartitraffico. Accade a nord del centro storico e precisamente lungo il moderno viale Santa Panagia dove, appunto tra il verde dello spartitraffico, fanno capolino i resti di una necropoli di età greca.
Le stesse che vennero scoperte negli anni Sessanta durante i lavori per la realizzazione di alcune case popolari a poche centinaia di metri dalle aiuole, in via Mazzanti, dove gli archeologi riportarono alla luce una "città dei morti". La necropoli di via Mazzanti è stata protagonista di una lunga e dettagliata campagna di scavi durante la quale sono state rinvenuti corredi funerari ed elementi che hanno permesso di narrare i riti di sepoltura e le usanze legate al passato. 
Sono 360 le tombe riportate alla luce dagli archeologi datate tra il VII e il V secolo a. C. Una necropoli greca, dunque, che restituisce tasselli alla ricostruzione della società dell'epoca.
E tombe greche si intravedono lungo viale Necropoli Grotticelle, ai bordi della strada, che dà appunto il nome a un suggestivo sito a ridosso del parco della Neapolis.
Ancora, <mute città dei morti> sono quelle che Paolo Orsi mise in luce, e fece recingere, durante la costruzione dell’ospedale Umberto I e in quella del Santuario della Madonna delle Lacrime, negli anni ’60. Una necropoli con centinaia di tombe venne rinvenuta anche in via Mazzanti, a ridosso dell’area su cui sta sorgendo oggi il posteggio comunale. Anche in questo luogo, gli archeologi della Soprintendenza aretusea trovarono anche corredi funerari all’interno delle tombe utili per la ricostruzione della società antica dell’età arcaica aretusea. 
(Isabella Di Bartolo, riproduzione riservata)

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