sabato 30 gennaio 2016

La Sicilia al British Museum di Londra con la mostra-evento "Cultura e conquista"



Una mostra per celebrare la Sicilia al British museum di Londra. Un viaggio lungo 4000 anni per riscoprire la storia dell'isola di Sicilia. ‘Sicily: Culture and Conquest’ è il titolo della mostra che si potrà ammirare dal 21 aprile al 14 agosto tra le vetrine del museo londinese che, per l'occasione, esporrà oggetti delle sue preziose collezioni dedicate alla Sicilia e reperti ottenuti in prestito dall'Isola. Per la prima volta, dunque, una mostra-evento metterà insieme i tesori della Sicilia più antica e darà vita a un tour nel passato all'insegna dell'archeologia. 


  La mostra si concentrerà su due grandi epoche: dall'arrivo dei Greci e al loro rapporto con le civiltà autoctone, ai Fenici e alla dominazione normanna. Oltre 200 oggetti saranno esposti in un grande spazio per rivelare la ricchezza dei lasciti architettonici, archeologici e artistici della Sicilia.ù

Un altare in terracotta raro e spettacolare ben conservato, dipinte a colori vivaci, risalente al 500 a.C. è uno dei tesori  più belli tra i prestiti provenienti dalla Sicilia: mostra una scena di un combattimento animale e, sotto questa scena, tre dee della fertilità sorprendenti. Il British Museum riceverà in prestito una magnifica terracotta raffigurante
una Gorgone proveniente da Gela e, ancora, una scultura in marmo di un guerriero di Akragas. Del periodo legato alla conquista romana saranno esposti un ariete in bronzo rinvenuto nelle acque siciliane e, dell'età normanna, un mosaico bizantino del XII secolo e decorazioni architettoniche in legno, oltre a monili e oggetti preziosi. Roger inoltre accolto con favore gli studiosi di tutte le razze e fedi alla sua corte e ha preso un interesse diretto nel campo dell'innovazione scientifica.


La mostra presenta anche la nuova collaborazione siglata tra i curatori del British Museum e la Sicilia: oggetti di straordinaria importanza culturale sono stati accuratamente selezionati attraverso la consultazione con gli specialisti siciliani provenienti da diversi musei di tutta l'isola. Questi oggetti verranno esposti insieme ad altri oggetti provenienti da Italia, Stati Uniti e Regno Unito, così come da tesori della collezione British Museum. La mostra sarà inoltre accompagnata da un programma di eventi con il contributo di docenti e artisti siciliani.

Joanna Mackle, vice direttore del British Museum: "E 'per me un grande piacere di annunciare la mostra del British Museum sulla ricca storia culturale della Sicilia. Siamo estremamente grati a Julius Baer per la loro partnership a lungo termine con il British Museum e il loro generoso sostegno di questa mostra. Siamo inoltre lieti di lavorare in collaborazione con i colleghi siciliani per portare l'affascinante storia di questa isola alla fruizione di tutti".

David Durlacher, della Julius Baer International Limited, ha dichiarato: "Julius Baer, ​​il riferimento internazionale nella gestione patrimoniale, è fiera di proseguire la sua lunga durata collaborazione con il British Museum, e di sostenere il 2016 mostra la Sicilia: la cultura e la conquista. La mostra offrirà una visione fantastica di come la Sicilia è stato modellato da molti popoli diversi nel corso dei secoli. Con lo sviluppo di una partnership a lungo termine con il British Museum, Julius Baer mostra il suo impegno e la passione per le arti e la cultura. "

Carlo Vermiglio, Ministro per i Beni Culturali della Regione Sicilia: "Siamo onorati di essere al British Museum per la presentazione della mostra che fa parte di una cooperazione culturale tra il prestigioso museo e il Ministero dei Beni Culturali della Sicilia. Ci auguriamo che si possa continuare su questa strada e quindi siamo ancora aperti e pronti per nuove iniziative che renderanno la nostra regione conosciuta in tutto il mondo per la sua eccezionale patrimonio culturale"
Tra i reperti in mostra anche la patera di Sant'Angelo Muxaro di recente tornata in Sicilia per una esposizione allestita al museo archeologico "Paolo Orsi" di Siracusa e alla Biblioteca di Agrigento. 
 
 (Isabella Di Bartolo)

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