Domani, 4 febbraio 2016, alle ore 11:00, ad Enna,
presso l’Auditorium "FALCONE e BORSELLINO" della Procura della
Repubblica, sarà presentato il reperto e verranno forniti ulteriori particolari
e inediti materiali video-fotografici riguardanti l’attività di recupero di cui
si riporta una breve sintesi.
Al
termine di un’indagine coordinata dalla Procura
della Repubblica di Enna, i Carabinieri
del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno riportato in Sicilia la “Testa
di Ade”, restituita dal “J.P.
Getty Museum” di Los Angeles che
l’aveva acquistata nel 1985 e collocata presso la “Getty Villa” di Malibù.
Il
reperto era stato trafugato alla
fine degli anni settanta dall’area
archeologica di Morgantina, nel
territorio di Aidone (EN). A tale
conclusione si è giunti attraverso l’esame di alcuni reperti in frantumi
abbandonati dai tombaroli a seguito di scavi clandestini in quell’area archeologica.
Tra questi, vi erano 4 “riccioli” (recuperati
tra il 1978 e il 1988) che a distanza di diversi anni, nell’ambito di una
collaborazione - avviata dal 2011 - tra il Dipartimento dei Beni Culturali
della Regione Siciliana ed il museo californiano sono stati comparati, con
esito positivo, con la “testa” custodita presso il “Getty”. Il Nucleo CC Tutela
Patrimonio Culturale di Palermo, che ha operato in sinergia con il Dipartimento dei Beni Culturali e su
coordinamento della Procura di Enna,
ha acquisito i riscontri documentali utili per formalizzare la richiesta di rogatoria internazionale, poi indirizzata
alle Autorità statunitensi. La piena collaborazione con il Dipartimento di Giustizia U.S.A. e
il “J.P. Getty Museum” ha permesso, dopo l’espletamento delle procedure
giudiziarie, l’organizzazione della missione di recupero. Il 24 gennaio 2016, militari del Nucleo CC TPC
di Palermo, unitamente al Sost.
Proc. Dr. Francesco RIO, titolare delle indagini, sono pertanto partiti alla
volta di Los Angeles, facendo rientro il 29
gennaio scorso all’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo, con
la “Testa di Ade”.
Il
reperto proviene dall’area archeologica di Morgantina, importante città
siculo-greca nel territorio di Aidone (EN) che, tra la fine degli anni ’70 e
gli anni ’80, è stata oggetto di numerosissimi scavi clandestini con
conseguente trafugamento di inestimabili
capolavori dell’arte greca (la coppia di acroliti arcaici, la colossale
statua tardo-classica della dea, il tesoro di argenti ellenistici),
illecitamente esportati e restituiti
all’Italia negli ultimi anni, tutti attualmente custoditi nel Museo
Archeologico di Aidone.
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