mercoledì 27 gennaio 2016

Educazione al patrimonio culturale, nasce un Piano ministeriale

Il patrimonio culturale è tale solo quando la società ne ha piena consapevolezza. Dunque, quando è conosciuto, tutelato e valorizzato dalla comunità a cui appartiene. E' questo uno dei concetti cardine del primo Piano di educazione nazionale al patrimonio culturale redatto dal ministero dei Beni e delle attività culturali illustrato in Sicilia in occasione di un workshop organizzato dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr diretto da Daniele Malfitana. Un incontro focalizzato sul tema dell’educazione al patrimonio culturale alla luce della circolare n.87 “Piano nazionale per l’educazione al patrimonio culturale 2015” della Direzione Generale Educazione e Ricerca del Mibact che ha avuto quale intento quello di avviare una riflessione sul ruolo che i beni culturali oggi possono avere nei rapporti con la società in cui viviamo, con i cittadini, con gli studenti delle Scuole di ogni ordine e grado. 

L'incontro è stato dedicato agli approcci e alle prospettive di questo innovativo strumento che mira a coniugare passato e futuro nel segno del patrimonio culturale. E di futuro, appunto, si è discusso alla presenza dei relatori che hanno focalizzato l'attenzione sull'esigenza di avviare percorsi formativi e professionali nuovi.
Ad aprire il workshop è stato il direttore dell’Ibam, Daniele Malfitana, insieme con il direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Ateneo catanese, Giancarlo Magnano San Lio che ha portato i saluti del rettore Giacomo Pignataro evidenziando la sinergia tra Accademia e ricerca in termini di beni culturali e non solo. Di futuro ha parlato anche il direttore Malfitana il quale si è soffermato sul ruolo svolto dall'istituto di ricerca in tale campo e sull'auspicio di una compartecipazione tra le istituzioni pubbliche e private verso tale direzione rivolgendosi anche al mondo della scuola e dell'Accademia rappresentate dai dirigenti scolastici dei licei di Catania e dai docenti universitari.
Il Piano è stato illustrato da Martia De Luca, componente della direzione generale Educazione e Ricerca del Ministero dei Beni culturali e del turismo la quale si è soffermata sulle tematiche oggetto dello strumento redatto dal Mibact e sulle sue linee guida.  Il piano definisce il ruolo centrale dell’educazione al patrimonio per la formazione del cittadino, evidenziando quanto la trasmissione di conoscenze e di valori propri del patrimonio culturale concorre ad affermare la dimensione culturale degli individui e ha positivi impatti sul piano sociale perché stimola i processi di costruzione dell’identità e rafforza il senso di appartenenza alla comunità di riferimento. Destinatari del piano sono adulti, bambini , giovani, anziani, disabili, cittadini di altre culture, turisti, professionisti, famiglie […] poiché l’educazione al patrimonio si rivolge a tutte le persone, lungo tutto l’arco della vita, e tiene perciò conto delle diverse esigenze e promuove progetti differenti per obiettivi, strategie metodi e strumenti di comunicazione.
 Martina De Luca ha parlato di genesi e riforma di un sistema concretizzato nella redazione del Piano annuale dalla forte funzione civile oltre che formativo. "Diversamente dal passato - ha detto la dott.ssa De Luca - quando l'educazione culturale appariva diversa dalla didattica museale, adesso questo non è più tale. L'educazione al patrimonio culturale ha valenza interdisciplinare e punta alla sinergia tra territorio e agenzie educative". Due le sfide: l'accessibilità e la partecipazione al patrimonio.

Durante il workshop sono stati illustrati alcuni significativi esempi di interazione tra pubblico e privato nel segno della cultura e della corretta diffusione della conoscenza del patrimonio con il coinvolgimento primario del territorio. Una buona pratica di ampio respiro internazionale e un caso studio da poco nato sul territorio siciliano sono stati i due esempi di cui si è discusso: da una parte LuBec Beni culturali, manifestazione internazionale organizzata da Promo PA Fondazione dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera beni culturali – tecnologie – turismo che si svolge ogni anno a Lucca; dall’altra il Catania Living Lab: il primo laboratorio di cultura e tecnologia della città di Catania, concepito come trait d’union fra la ricerca e la comunità con il fine ultimo di rafforzare il senso di appartenenza della società in cui opera. La Promo Pa Fondazione, rappresentata dal presidente Gaetano Scognamiglio, è una realtà di grande interesse che lavora nel settore coinvolgendo appunto pubblico e privato; LuBec, diretto da Francesca Velani, è una piattaforma che concretizza le possibilità di crescita del settore legato al patrimonio culturale scommettendo sul connubio tra tecnologia e conoscenza, tra passato e futuro appunto. Di questo hanno parlato i responsabili delle due realtà di Lucca pronti all'edizione 2016 di LuBec. 

Anche la politica regionale è stata protagonista dell'incontro grazie alla presenza dell'assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano, il quale si è soffermato sui primi risultati ottenuti proprio dall'unione di intenti tra governo regionale e territorio annunciando l'avvio di alcune iniziative come i 200 dottorati di ricerca triennali voluti dall'amministrazione Crocetta quale segnale concreto di attenzione all'Università e alla formazione. 


"La circolare 87 del MiBACT se ben recepita e, in particolare, se ben metabolizzata da chi ha il compito di formare e addestrare le giovani forze, può davvero contribuire alla crescita del Paese", commenta il direttore dell'Ibam, Daniele Malfitana che lancia così un appello alla Regione siciliana affinchè anche la Sicilia si doti di un piano di educazione al patrimonio culturale, mediante un dialogo sempre più forte e intrecciato con tutti gli stakeholders che operano sul territorio: pubblici e privati. 
(di Isabella Di Bartolo)

1 commento:

  1. Per quanto riguarda la Sicilia niente di nuovo.20 anni di Scuola Museo,di attività con le scuole ,le associazioni,un gran numero di insegnanti formati ai seminari,più di 100 volumi di materiali didattici, i Concorsi Conosci il tuo Museo e Archeociak.Le giornate della Didattica e il protocollo d'INTESA CON L'UFFICIO scolastico regionale per la formazione dei docenti all'utilizzazione dei materiali prodotti dagli Istituti dei Beni culturali.Il Dipartimento Regionale dei Beni culturali svolge un ruolo determinante presso le scuole siciliane per quanto riguarda l'educazione al patrimonio,ruolo che è ben noto.

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