venerdì 2 ottobre 2020
Bocelli e Mitoraj a Noto per celebrare i siti Unesco della Sicilia
Noto, patrimonio dell’Unesco, diventa palcoscenico di un incredibile e unico evento culturale e mediatico. In
uno scenario dalle atmosfere oniriche, tra le sinuose architetture barocche della scalinata della Cattedrale,
grazie all'impegno finanziario della Regione Siciliana e del Comune, sabato 24 ottobre si terrà un concerto di
Andrea Bocelli. Il tenore - che sarà accompagnato dall’orchestra e dal coro del Teatro Massimo Bellini di
Catania, con la regia di Alberto Bartalini - diventerà di fatto il testimonial dei sette siti Unesco presenti
nell'Isola.
Il progetto di “Noto Città d’Arte”, che ha visto la capitale netina protagonista di importanti mostre, continua
con l’esposizione (fino a febbraio 2021) sempre nello stesso sito, con cinque opere monumentali di Igor
Mitoraj, uno degli scultori più conosciuti e apprezzati al mondo, grazie alla collaborazione dell’Atelier Mitoraj di
Pietrasanta.
L’iniziativa, oltre che dalla Regione Siciliana, tramite l'assessorato al Turismo, e dal Comune di Noto, è
sostenuta dall’Assemblea Regionale Siciliana, dal ministero dei Beni Culturali, dalla Diocesi di Noto, dalla
Camera di Commercio del Sud-Est e da Unicredit. Produttori del progetto le società Mediatica e Officina
Creativa.
L’Evento, che si svolgerà nel più rigoroso rispetto delle normative anti Covid, si tiene a Noto – capofila del sito
Unesco “Città Tardo Barocche del Val di Noto” – ma è rappresentativo e narrativo di tutti gli altri sei luoghi
“Patrimonio dell’Umanità” dell’Isola: Valle dei Templi di Agrigento; Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica;
la Villa romana del Casale di Piazza Armerina; le Isole Eolie; l’Etna; Palermo arabo-normanna con le cattedrali
di Cefalù e Monreale.
Un evento unico nel suo genere reso irripetibile dal binomio Bocelli-Mitoraj, protagonisti, con la loro arte, delle
atmosfere della più bella tradizione classica. Uno spot mondiale dell’arte nell’arte che accenderà un focus sui
beni di eccellente valore mondiale della Sicilia. Con 90 milioni di dischi venduti, una stella sulla Walk of Fame,
un pubblico che comprende presidenti americani, Papi e famiglie reali, Andrea Bocelli è uno degli artisti più
apprezzati di tutti i tempi. Con il suo album "Si", è riuscito a entrare nella storia conquistando
contemporaneamente il primo posto della classifica americana Billboard200 e di quella inglese: un successo
mai ottenuto prima da un artista italiano.
“Un evento culturale di notevole spessore - commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - in
una città-simbolo dell’arte barocca dell’Isola. Una tappa di promozione della Sicilia che si aggiunge al
testimonial di Dolce e Gabbana e alla partenza del Giro d’Italia. Eventi curati con passione dell’assessore al
Turismo Manlio Messina, per accrescere la capacità attrattiva di questa nostra Terra”.
“L’iniziativa “Mitoraj - Bocelli” a Noto - dichiara il Sindaco della Città, Corrado Bonfanti - altro non è che l’avvio
di un percorso virtuoso che vede protagonisti tutti i siti siciliani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale per
la prima volta, dalla loro iscrizione nella World Heritage List, chiamati a fare rete, ad avere una sola visione,
contribuendo alla crescita delle singole comunità locali, facendo così crescere, contemporaneamente, la Sicilia.
Sono grato al Presidente Musumeci, primo Presidente ad avere chiara questa straordinaria visione unitaria
della nostra Isola, la più dotata di siti di riconosciuto Valore Eccezionale. Il mio personale apprezzamento
all’Assessore Messina capace interprete di una Sicilia che punta sempre di più ad un turismo di qualità capace
di generare ricchezza e prosperità".
E’ possibile acquistare i biglietti direttamente on line (www.ticketone.it).
mercoledì 30 settembre 2020
Neapolis, Siracusa modello nazionale di gestione
Aditus e guide turistiche: Siracusa diventa modello nazionale
Neapolis e castello Maniace, oltre 6.000 turisti accompagnati in 3 mesi
Un modello vincente nel segno della sinergia e del turismo culturale di qualità, unico in Italia. E’ quanto emerso nel corso di un webinar dell’Associazione mondiale delle guide turistiche alla presenza di 40 presidenti nazionali provenienti da tutto il mondo per fare il punto della situazione turistica post Covid e capire come le guide locali abbiano affrontato la ripresa del settore.
E’ stata proprio la rappresentante italiana Michela Ceccarini, presidente dell’associazione Guide della regione Liguria e delegata dalla presidente nazionale Adina Persano, a citare nel suo intervento l’associazione di Siracusa insieme con Aditus come esempio virtuoso di connubio all’insegna della promozione turistica e del rilancio del territorio.
La società Aditus, infatti - che cura la gestione dei servizi aggiuntivi del parco archeologico di Siracusa -, ha siglato un accordo con l’associazione delle Guide turistiche al fine di promuovere tour e mettere in moto un circuito economico positivo e in costante crescita.
Unica in Italia, Aditus vende un “pacchetto” con il servizio guida compreso sia per la scoperta della Neapolis che del castello Maniace: un’iniziativa che ha ottenuto grande successo.
Dal primo luglio sino a fine settembre, l’operazione di Aditus ha infatti visto la partecipazione di circa 6.000 persone e ha generato un fatturato complessivo di circa 35.000 euro per le guide, con il coinvolgimento di venti operatori turistici locali.
“Nonostante il difficile periodo di crisi – dice Carlo Castello, componente del direttivo dell’associazione nazionale Guide turistiche e vicepresidente dell’associazione regionale - grazie all’accordo con Aditus siamo riusciti a far lavorare una ventina di soci: in tre mesi noi abbiamo accompagnato circa 6.000 persone alla scoperta di Neapolis e castello Maniace. Risultati lusinghieri che hanno ottenuto apprezzamenti e consensi da parte di tutti i presidenti nazionali dei 40 Paesi presenti. Si tratta dunque di un accordo unico, originale che a differenza di quanto accade nel resto d’Italia, dove i servizi aggiuntivi e le guide turistiche non collaborano a discapito del settore, invece a Siracusa questo funziona ed è diventato esempio nazionale”.
venerdì 25 settembre 2020
Palazzolo, i Santoni candidati tra i luoghi del cuore Fai 2020
IL COMITATO “MIB - MEDIBLEI PER CIBELE” CANDIDA I SANTONI DI PALAZZOLO ACREIDE AI LUOGHI DEL CUORE FAI 2020.
Un sito archeologico unico al mondo; un culto antico penetrato tanto nella cultura occidentale quanto in quella orientale, un vero e proprio anello di congiunzione tra religioni differenti: il santuario rupestre dedicato alla dea Cibele, sito a Palazzolo Acreide (SR) e conosciuto con il nome di Santoni chiama a sé, da secoli, numerosi visitatori per il fascino di questo luogo, in parte ammantato dal mistero di come il culto della Magna Mater sia arrivato sino a qui. Eppure, questo eccezionale sito rischia di scomparire. Il deterioramento della pietra e i danneggiamenti subiti nel corso dei secoli rendono oggi difficoltosa la lettura dei dodici bassorilievi che lo compongono e che non si limitano a raffigurare la sola divinità. La singolarità dei “Santoni”, infatti, risiede nella contemporanea presenza, a fianco della dea Cibele, di personaggi che numerose fonti letterarie, epigrafiche e monumentali indicano essere ad essa correlati. I Santoni possono essere considerati una vera e propria sintesi delle iconografie e delle dottrine teologiche connesse al culto della dea Cibele. Per questo motivo, il comitato “MIB – MEDIBLEI PER CIBELE” candida i Santoni a I Luoghi del Cuore 2020, la campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal FAI in collaborazione con Banca Intesa Sanpaolo, il più grande progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio nazionale, che permette ai cittadini di segnalare al FAI attraverso un censimento biennale, i luoghi che meritano tutela e valorizzazione.
Promotrice dell’iniziativa è MIB- Mediblei, prima cooperativa di comunità nata nella provincia di Siracusa, che ha dato vita al comitato informale “MIB- MEDIBLEI PER CIBELE” chiamando a supporto della campagna in favore dei Santoni di Palazzolo Acreide, cittadine e cittadini della comunità, potenziali portatori di valore tanto per il sito quanto per l’intero territorio. Oltre ai quattro soci fondatori del MIB - Sara Curcio Raiti, Raffaele Gallo, Emanuele Savasta e Carlo Valvo – il comitato è composto da: Andrea Alì, chef e oste/custode del patrimonio enogastronomico locale, patron del Ristorante Andrea; Bruna Bennardo, storica dell’arte; Giovanna Caligiore, studentessa, laureata all’Accademia di Belle Arti con una tesi sui Santoni; Gloria e Leandra Emmolo di MadebyEmm, stiliste che valorizzano il territorio attraverso la loro sartoria; il professore Luigi Lombardo, etnoantropologo e memoria storica del nostro patrimonio materiale e immateriale; Elena Pizzo, archeologa; Federica Puglisi, giornalista e direttrice di ITPalazzoloAcreide.it; Massimo Scirpo, orafo, artista/artigiano e proprietario di Le Griffe Orafi in Akrai; la professoressa Ornella Valvo, docente di latino e greco al Liceo Classico di Palazzolo Acreide.
“Supportiamo la candidatura dei Santoni ai luoghi del Cuore FAI” afferma il comitato, “perché crediamo che la valorizzazione di questo luogo possa concorrere a meglio far conoscere il territorio di Palazzolo Acreide e a diventare - vista la sua unicità - un importante volano economico e culturale per la popolazione residente. Al lavoro di tutela e valorizzazione della Sovrintendenza e del Parco Archeologico, crediamo vadano affiancate politiche di valorizzazione comunitaria, per rafforzare l’impegno delle istituzioni e lavorare di concerto. Questo luogo custodisce un’importante chiave di lettura per la storia del territorio; perderlo equivarrebbe a privare la comunità di una grande fetta del suo passato e, al contempo, del suo futuro”.
I Santoni di Palazzolo Acreide possono essere votati a I Luoghi del Cuore FAI andando al link https://www.fondoambiente.it/luoghi/area-archeologica-di-santoni?ldc o firmando la petizione nei punti raccolta voti attivi sul Comune di Palazzolo Acreide e segnalati sui profili social del MIB- Mediblei.
Licodia Eubea capitale del Cinema archeologico, al via la rassegna
Dal 15 al 18 ottobre Licodia Eubea diventerà la capitale internazionale del Cinema Archeologico. Da giovedì 15 ottobre il pittoresco borgo adagiato sul versante nord-occidentale dei Monti Iblei ospiterà per il decimo anno consecutivo la Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica, uno dei più importanti festival cinematografici italiani (l'unico nel sud Italia) dedicato alla divulgazione dell'Antico attraverso le arti visive.
Trentadue pellicole in programma, tra documentari, docu-fiction, film di animazione e cortometraggi; otto film stranieri, sette prime nazionali, oltre quattordici ore di proiezioni, un ricco calendario di eventi collaterali e tante novità. Sono i numeri della X edizione del Festival, organizzato negli spazi polifunzionali dell'ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara dall'Associazione Culturale ArcheoVisiva in collaborazione con la sezione locale dell'Archeoclub d'Italia "Mario Di Benedetto", con il sostegno della Regione Siciliana (Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission, nell'ambito del Programma Sensi Contemporanei) e del Comune di Licodia Eubea.
«Non è stato semplice – afferma il co-direttore artistico Lorenzo Daniele – decidere di confermare l'edizione del festival in una situazione così critica, generata dall'emergenza sanitaria, che ha messo in ginocchio il settore degli eventi dal vivo. Ma ci è sembrato doveroso nei confronti di registi, produttori e ricercatori organizzare un festival che ha come suo obiettivo quello di adoperare la pervasività del cinema per avvicinare gli spettatori alla conoscenza del patrimonio culturale, della Storia e dell'Archeologia. Lo faremo nel pieno rispetto delle normative Anti-Covid che prevedono, tra l'altro, un pubblico contingentato. Anche per questo ci apriremo al web, con un'edizione che sarà trasmessa interamente in streaming. Una novità, questa, introdotta in via sperimentale ma che potrebbe permanere anche in futuro, quando la situazione tornerà alla normalità».
«Quest'anno il palinsesto dei film in concorso è particolarmente ricco e vario – aggiunge Alessandra Cilio, co-direttore artistico - I documentari selezionati spaziano dall'antropologia culturale all'archeologia, coprono un arco temporale di oltre seimila anni, comprendendo Paesi come Italia, Serbia, Ungheria, Spagna, Grecia, l'isola di Cipro e ancora Iran, Iraq ed Egitto. Editi tutti tra il 2019 e il 2020, vengono presentati al pubblico italiano per la prima volta. Il denominatore comune sarà il concetto di skills. Si tratta delle abilità sviluppate dall'uomo nel corso dei secoli per insediarsi in un ambiente e sfruttarne le risorse, migliorando il proprio stile di vita. Ma sono anche quei saperi quasi dimenticati, immortalati dalla pellicola perché possano sopravvivere nel tempo: canti, gesti, incastri perfetti di pietre, risultato di secoli di sperimentazioni, tentativi ed errori. Abilità necessarie, oggi più che mai, per adattarsi all'imprevedibilità dei tempi. Dove anche un limite può trasformarsi in opportunità».
Assieme alla sezione "Cinema e Archeologia", ci saranno le sezioni "Ragazzi e Archeologia", "Cinema ed Antropologia", e ancora la "Finestra sul Documentario Siciliano", inaugurata da Sebastiano Gesù nel 2014 con l'intento di favorire la conoscenza dei documentari prodotti da Siciliani e sulla Sicilia nell'arco di oltre un secolo. Tra gli eventi collaterali, spicca la mostra fotografica "Le pietre raccontano", a cura del circolo APF associato alla FIAF. Previsti anche incontri con specialisti di vario genere nel campo dell'archeologia e della comunicazione.
Come ogni anno, saranno tre i premi conferiti nella serata conclusiva: il premio "Archeoclub d'Italia" al film più votato dal pubblico; il premio "ArcheoVisiva" assegnato al miglior film da una giuria internazionale di qualità; il premio "Antonino Di Vita" conferito dal comitato scientifico a una personalità che si è distinta nella divulgazione dell'Antico. Il festival sarà interamente trasmesso in streaming sulla piattaforma www.streamcult.it: basterà registrarsi gratuitamente e accedere ai contenuti comodamente da casa. Per essere presenti in sala, invece, sarà necessario prenotare il proprio posto gratuitamente sul sito www.rassegnalicodia.it, dove sarà possibile scaricare il programma completo delle proiezioni e degli eventi.
giovedì 17 settembre 2020
Rotta dei Fenici, il nuovo corso del turismo
Conoscenza, Coraggio e Umiltà sono le tre parole chiave recentemente utilizzate, che hanno suscitato molte speranze per il rilancio del nostro Paese, cui sembra ispirarsi l’Accordo firmato tra La Rotta dei Fenici – Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, il Comune di Menfi e la Pro Loco di Menfi, con l’obiettivo di investire sui giovani e sulla loro preparazione, nonché elaborare nuove strategie di valorizzazione turistica e culturale a favore delle PMI che stanno soffrendo maggiormente il post Covid19 con la conseguente crisi economica.
Il Comune di Menfi, aderente da oltre un decennio alla Rotta dei Fenici, prendendo spunto dalla adesione anche da parte della Unione dei Comuni Terre Sicane (Sambuca di Sicilia, Menfi, Santa Margherita Belìce, Montevago e Caltabellotta), ha così rinnovato la collaborazione con il Network internazionale per l’avvio di interventi mirati per aumentare l’attrattività del proprio territorio e migliorare la qualità dei servizi offerti ai nuovi flussi turistici.
Ciò avviene attraverso progetti finanziati dalla Unione Europea e nuove candidature che si stanno proponendo, la collaborazione delle istituzioni nazionali e regionali, il coinvolgimento degli stakeholders locali tramite processi partecipativi dal basso (bottom up).
L’Accordo prevede la condivisione di un percorso comune tra l’Amministrazione locale, La Rotta dei Fenici (in qualità di partner tecnico-scientifico oltre che coordinatore strategico) e la Pro Loco di Menfi, quale partner locale espressione della comunità e dei privati.
Tra le attività previste la elaborazione di una sorta di Piano Strategico Culturale e Turistico di Menfi, mettendo in rete gli attrattori territoriali a partire da Palazzo Pignatelli, in connessione con le attività dei comuni vicini, che con Menfi condividono l’esperienza di rete della Unione dei Comuni.
Tra i target su cui si intende puntare il turismo culturale, quello enogastronomico, il turismo scolastico ed educativo, il turismo silver e quello responsabile, esperienziale e creativo. E si parla anche di turismo di comunità.
La Sicilia ospita 2 dei 5 itinerari certificati dal Consiglio d’Europa con sede principale in Italia: infatti oltre alla Rotta dei Fenici c’è anche Iter Vitis – Itinerario del Paesaggio Viticolo europeo.
Per questo la Regione Siciliana, attraverso l’Assessorato al Turismo, ha avviato una intensa collaborazione con entrambi per lo sviluppo delle metodologie tipiche delle Cultural Routes (ad oggi 38 sono gli itinerari certificati). Iniziative come questa sono anche esperienze pilota utili per l’intero territorio regionale.
“Con questo accordo - dichiara Marilena Mauceri, Sindaco di Menfi - l’Amministrazione Comunale intende dotarsi, tramite La Rotta dei Fenici, di strumenti operativi e tecnico scientifici adeguati al difficile momento che stiamo vivendo. Puntare sui giovani e sulle imprese è la scelta obbligata se si vuole dare un futuro competitivo ad un territorio che ha dimostrato di esserlo ed oggi lo deve essere ancora di più.
Menfi è conosciuta per le sue produzioni vitivinicole ed agricole, per le molteplici qualità del suo territorio, come la Bandiera Blu ed altro. Questa qualità è stata premiata da un movimento turistico di buon livello anche internazionale. Adesso intendiamo puntare ancora più in alto valorizzando le recenti scoperte archeologiche e il recupero della identità, contando sul più importante “patrimonio” della nostra città che è la capacità della comunità di fare sistema. Per questo abbiamo coinvolto anche la Pro Loco, che ha risposto prontamente alla proposta ed invitiamo tutti quanti a partecipare a questa innovativa azione di rilancio del territorio.”
“Con tutto quello che sta accadendo sono cambiate modalità di viaggio e vacanza accelerando l’attuazione di nuovi modelli che si basano sulla sostenibilità, sulla esperienzialità e la creatività” – spiega Antonio Barone, Direttore della Rotta dei Fenici. “Adesso tocca alla comunità intera, e non al singolo operatore, modificare le modalità di accoglienza dei flussi turistici, persone che viaggiano per la qualità della partecipazione allo stile di vita del territorio, dunque un turismo di motivazione e non più solo di destinazione, un turismo della gente per la gente, un turismo di vero incontro e condivisione. Intervenendo sul “destination management” si può contribuire alla crescita dei territori nel senso di una maggiore competenza tecnica, dell’accoglienza e del servizio offerto al pubblico, che diventa parte della comunità durante la sua permanenza. Questo è un vero processo di valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale di un territorio. Un processo che La Rotta dei Fenici può certificare e contribuire a divulgare”.
Con questo Piano, elaborato insieme agli operatori privati ed agli stakeholders del territorio, prenderanno anche avvio una serie di iniziative per aumentare l’appeal del territorio di Menfi, partendo dal suo patrimonio culturale, naturale, rurale e paesaggistico, dai numerosi saper fare espressione di una storia antica
della Sicilia. Tutela del bene, infatti, è dare valore aggiunto a questo tramite la comunità ospitante che lo mette a disposizione di tutti. Si mirerà a migliorare le capacità professionali degli operatori, dei volontari, dei giovani, in collaborazione anche con le scuole del territorio, ad accrescere la consapevolezza e la capacità operativa dell’intera comunità a partire dalle giovani generazioni.
Queste metodologie, tipiche della Rotta dei Fenici, trovano espressione nel concetto delle SmartWays, percorsi di eccellenza territoriale. Per la Sicilia, tramite progetti europei, si sta lavorando alla valorizzazione della Antica Via Selinuntina, che sin dall’antichità univa tutta la costa meridionale da Siracusa ad Erice, come oggi la SS115, per la quale Menfi si candida come hub di percorso.
Per il Presidente della Pro loco,Vincenzo Santangelo, Menfi ha un grosso potenziale turistico non ancora del tutto espresso. Questo accordo rappresenta il presupposto per un dare un nuovo slancio all'economia del territorio, soprattutto a favore dei giovani che potranno trovare nuove opportunità di lavoro nel settore turistico. La Pro Loco di Menfi metterà a disposizione dell'iniziativa l'esperienza maturata in questi anni nell'organizzazione e gestione di servizi di accoglienza, valorizzazione, fruizione, vigilanza e custodia di beni culturali, nella gestione di servizi pubblici e nell' organizzazione di eventi di promozione turistica. Fondamentale, per il successo dell'iniziativa, sarà il coinvolgimento di tutta la città a partire dalle scuole, dagli operatori del turismo, dai commercianti e artigiani di Menfi.
mercoledì 26 agosto 2020
Neapolis e Maniace, il turismo ai tempi del Covid è culturale
Oltre 42.000 presenze in 15 giorni. Sono questi i numeri del turismo d’agosto nei monumenti della Siracusa antica che, nonostante l’emergenza Covid, si conferma all’insegna della cultura. Anche nell’estate 2020, il parco archeologico della Neapolis è tra i monumenti più visitati della Sicilia con 33.457 visitatori che hanno ammirato il Teatro greco, l’Orecchio di Dionisio, l’Ara di Ierone, l’Anfiteatro romano e gli scorci delle latomie del parco archeologico.Numei registrati dal primo al 16 agosto che confermano il trend positivo del turismo culturale nell’Isola.
Ma non solo tour tradizionali: sono seimila le presenze nel lungo weekend ferragostano che ha ammaliato gli ospiti anche dopo il tramonto con l’apertura serale della Neapolis nei giorni 13 e 14 agosto e un totale di oltre 700 presenze. Gli itinerari sotto le stelle piacciono come confermano i numeri complessivi del mese: 2.600 presenze in sei sere. E i tour sotto le stelle proseguono il 19 e il 23 agosto, sempre secondo le rigorose misure di sicurezza previste e con la prenotazione obbligatoria online.
Sono state 9.077 le presenze registrate al castello Maniace: il maniero federiciano che sovrasta Ortigia e il suo mare e che offre scenari incantevoli tra cielo, onde e terra. Oltre 2.400 solo nel lungo fine settimana di ferragosto quando i turisti hanno affollato il monumento con vista sul Plemmirio.
"Siamo molto soddisfatti di questi numeri, che confermano la bontà delle iniziative che abbiamo messo in campo come concessionari concordemente con la direzione del Parco e la Soprintendenza per aumentare i flussi dei visitatori. In particolare, colpisce il successo di pubblico riscontrato in occasione delle aperture serali della Neapolis. Fiducia nel futuro, amore per la cultura e per la Sicilia sono i fari che ci guidano nel nostro lavoro quotidiano e che rendono possibili questi risultati, anche in un momento particolare come questo che stiamo vivendo" dichiara Andrea Benedino, amministratore delegato di Aditus, società concessionaria per i servizi aggiuntivi.
Il turismo culturale, dunque, piace. E da oggi si potrà visitare anche il museo archeologico "Paolo Orsi" seppur parzialmente in attesa della sua fruzione completa e dell'inaugurazione della mostra "Il kouros ritrovato" che è stato tra gli ultimi lavori di Calogero Rizzuto, il direttore del parco archeologico di Neapolis che aveva dato una spinta nuova alla gestione dell'ente regionale. A lui è dedicata la riapertura del museo Orsi e a lui si devono nuove idee da cui si dovrebbe ripartire, puntando al connubio sano tra pubblico e privato ed evidenziando l'importanza della tutela, principio cardine della valorizzazione del patrimonio.
sabato 22 agosto 2020
Museo Paolo Orsi chiuso da marzo, appello degli studiosi: riapritelo
Resta chiuso il museo archeologico regionale "Paolo Orsi" di Siracusa. Chiuso dal lockdown nonostante il bisogno culturale di riaprire la bellezza.
Ad accendere i riflettori sulla situazione di stasi sono alcuni tra i più illustri studiosi italiani che hanno lanciato un appello per la riapertura del museo ma anche per la sua corretta promozione e valorizzazione.
Tra i firmatari di questo documento, inviato all'assessorato regionale ai Beni culturali, ci sono i più grandi archeologi siciliani e non solo, ma anche numerosi storici e studiosi che dedicano la loro vita professionale alla ricerca e alla difesa della cultura.
Al di là dell'appello - che è un prezioso inno alla valorizzazione del patrimonio - resta la questione pratica della gestione di un patrimonio bello, bellissimo, che forse solo con l'ausilio dei privati si potrà riuscire a rispettare.
Ecco il testo, da custodire nel cuore di chi si occupa di turismo culturale.
"apprendiamo con vivo compiacimento della modifica alla denominazione del Parco archeologico di Siracusa, con il riconoscimento dell’indubbio ed unico valore paesaggistico e del sito di Akrai, ma a questo punto non possiamo non evidenziare un problema che sta a cuore da tempo al mondo della cultura e che sempre più si aggrava a causa delle conseguenze della pandemia.
Il problema ha il nome di uno dei Musei più grandi ed importanti d’Italia e d’Europa, ovvero il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa, il Museo che fu Nazionale, legato come nessuno alla storia dell’archeologia siciliana degli ultimi cento anni, che l’attuale riordino ha svilito, negandone l’identità e annegandolo tra gli altri istituti del Parco.
Il Museo ancora oggi è chiuso e da quel che sentiamo, importanti problemi strutturali e di manutenzione ostacolano la sua riapertura.
Questo vuol dire che un Museo, punto di riferimento per l’archeologia e gli studiosi di tutto il mondo, che hanno con esso rapporti di collaborazione decennali e che vedono tanti progetti avviati bloccati o arenati, per le Università, i cui studenti hanno da sempre trovato in esso un luogo per esperienze uniche di pratica di tirocinio, viene abbandonato a sé stesso senza una concreta prospettiva di rinascita?
Un Museo è il cuore della storia di un territorio e per quello un imprescindibile riferimento e opportunità di crescita culturale ed economica: investire in esso vuol dire promuovere progresso e ricchezza, e di questi tempi se ne ha assoluto bisogno.
Ci appelliamo a Lei, pertanto, perché il Museo ritorni all’antica grandezza e recuperi il ruolo che gli spetta, tornando a vivere e ad animarsi di visitatori, scuole, universitari, studiosi.
Massimo FRASCA, Università di Catania
Pietro MILITELLO, Università di Catania
Eleonora PAPPALARDO, Università di Catania
Claudia GIUFFRIDA, Università di Catania
Dario PALERMO, Università di Catania
Michel GRAS, EcoleFrançaise Rome
Antonella PAUTASSO, CNR Catania
Carmelo MONACO, Università di Catania
Simona TODARO, Università di Catania
Orazio PALIO, Università di Catania
Rossella GIGLI, CNR Catania
Francesca BUSCEMI, CNR Catania
Daniele MALFITANA, CNR Catania
Giacomo BIONDI, CNR Catania
Paolo MAZZOLENI, Università di Catania
Marianna FIGUERA, Università di Catania
Marco CAMERA, Università di Catania
Henry TREZINY, CNRS Francia
Reine-Marie BÉRARD, CNRS Francia
Giuseppe GUZZETTA, Università di Catania
Enrico FELICI, Università di Catania
Edoardo TORTORICI, Università di Catania
Stefano BRUNI, Università di Ferrara
Federica CORDANO, Università di Milano
Dieter MERTENS, Istituto Germanico Roma
Cecilia PARRA, Università di Pisa
Carmine AMPOLO, Università di Pisa
Pier Giovanni GUZZO, Accademia Lincei Roma
Luca CERCHIAI, Università Salerno
Hédi DRIDI, Università di Neuchatel
ReinhardJUNG, ÖstAkad. der Wiss.Institut fur Orient. und Eur. Archaol. (OREA)
Lucia ARCIFA, Università di Catania
Enrico CILIBERTO, Università di Catania
Anna MIGNOSA, Università di Catania
Rosamaria ALBANESE, Università di Catania
Germana BARONE, Università di Catania
Paolo MAZZOLENI, Università di Catania
Michel BATS, CNRS Francia
Francesco D’ANDRIA, Università del Salento
Franco DE ANGELIS, University of British Columbia, Vancouver
DavideTANASI, University of South Florida
Caterina INGOGLIA, Università di Messina
Grazia SPAGNOLO, Università di Messina
Elena CALIRI, Università di Messina
Lorenzo CAMPAGNA, Università di Messina
Fabrizio MOLLO, Università di Messina
Mariangela PUGLISI, Università di Messina
Bruno TRIPODI, Università di Messina
Bernardino PALUMBO, Università di Messina
Bianca FERRARA, Università di Napoli
Marco PACCIARELLI, Università di Napoli
Annunziata BERRINO, Università di Napoli
Filippo BARATTOLO, Università di Napoli
Giovanna GRECO, Università di Napoli
Luigi CICALA, Università di Napoli
Francesco COTTICELLI, Università di Napoli
Valerio PETRARCA, Università di Napoli
Emanuela SPAGNOLI, Università di Napoli
Giuliana LEONE, Università di Napoli
DimonaFINARDI, Università di Napoli
Marina TALIERCIO, Università di Napoli
Paola SANTORELLI, Università di Napoli
Lorenzo MILETTI, Università di Napoli
Luca ARCARI, Università di Napoli
Giovanna Daniela MEROLA, Università di Napoli
Bianca de DIVITIIS, Università di Napoli
Paola D'ALCONZO, Università di Napoli
Ferruccio Conti Bizzarro,Università di Napoli
Isabella VALENTE,Università di Napoli
Federico RAUSA,Università di Napoli
Antonia DI TUCCIO,Università di Napoli
Antonella AMBROSIO,Università di Napoli
Valeria PAOLETTI,Università di Napoli
Flavia LUISE,Università di Napoli
Giuliana DI FIORE,Università di Napoli
Elisa Chiara PORTALE, Università di Palermo
Daniela BONANNO, Università di Palermo
Giovanni TRAVAGLIATO, Università di Palermo
Gabriella D'AGOSTINO, Università di Palermo
Nunzio ALLEGRO, Università di Palermo
Luca SINEO, Università di Palermo
Paola CIPOLLA, Università di Palermo
Gabriella CHIRCO, Università di Palermo
Nicola CUSUMANO, Università di Palermo
Delia CHILLURA MARTINO, Università di Palermo
Fabrizio DUCATI, Università di Palermo
Monica DE CESARE, Università di Palermo
Alessandra CANALE, Università di Palermo
Carlo Maria LUCARINI, Università di Palermo
Simone RAMBALDI, Università di Palermo
Andrea COZZO, Università di Palermo
Flora DI LEGAMI, Università di Palermo
Roberto SAMMARTANO, Università di Palermo
Maurizio Massimo BIANCO, Università di Palermo
Rossella CANCILA, Università di Palermo
Michele COMETA, Università di Palermo
Giulia DE SPUCHES, Università di Palermo
Gianfranco MARRONE, Università di Palermo
Massimo CULTRARO, Università di Palermo
Daniela PALERMO, Università di Palermo
Daniela SANTORO, Università di Palermo
Fabrizio D'AVENIA, Università di Palermo
Giuseppe MONTANA, Università di Palermo
Cristina ROGNONI, Università di Palermo
Mauro LO BRUTTO, Università di Palermo
Emma VITALE, Università di Palermo
Salvatore D'ONOFRIO, Università di Palermo
Gianna CAPPELLO, Università di Palermo
Sergio AIOSA, Università di Palermo
Alfredo CASAMENTO, Università di Palermo
Oscar BELVEDERE, Università di Palermo
Valentina FAVARÒ, Università di Palermo
Sergio INTORRE, Università di Palermo
Leonardo MERCATANTI, Università di Palermo
Francesca TUCCI, Università di Palermo
Maria Luisa SALADINO, Università di Palermo
Antonella MANDRUZZATO, Università di Palermo
Clotilde BERTONI, Università di Palermo
Mario GANDOLFOGIACOMARRA, Università di Palermo
Daniela MOTTA, Università di Palermo
Aurelio BURGIO, Università di Palermo
Fulvia CILIBERTO, Università del Molise
Jacopo BONETTO, Università di Padova
Enrico GIORGI, Università di Bologna
Edoardo TORTORICI, Università di Catania
Stefano BRUNI, Università di Ferrara
Federica CORDANO, Università di Milano
Dieter MERTENS, Istituto Germanico Roma
Cecilia PARRA, Università di Pisa
Carmine AMPOLO, Università di Pisa
Pier Giovanni GUZZO, Accademia Lincei Roma
Luca CERCHIAI, Università Salerno
Hédi DRIDI, Università di Neuchatel
Reinhard JUNG, ÖstAkad. der Wiss.Institut fur Orient. und Eur. Archaol. (OREA)
Lucia ARCIFA, Università di Catania
Enrico CILIBERTO, Università di Catania
Anna MIGNOSA, Università di Catania
Rosamaria ALBANESE, Università di Catania
Germana BARONE, Università di Catania
Paolo MAZZOLENI, Università di Catania
Michel BATS, CNRS Francia
Francesco D’ANDRIA, Università del Salento
Franco DE ANGELIS, University of British Columbia, Vancouver
Davide TANASI, University of South Florida
Caterina INGOGLIA, Università di Messina
Grazia SPAGNOLO, Università di Messina
Elena CALIRI, Università di Messina
Lorenzo CAMPAGNA, Università di Messina
Fabrizio MOLLO, Università di Messina
Mariangela PUGLISI, Università di Messina
Bruno TRIPODI, Università di Messina
Bernardino PALUMBO, Università di Messina
Bianca FERRARA, Università di Napoli
Marco PACCIARELLI, Università di Napoli
Annunziata BERRINO, Università di Napoli
Filippo BARATTOLO, Università di Napoli
Giovanna GRECO, Università di Napoli
Luigi CICALA, Università di Napoli
Francesco COTTICELLI, Università di Napoli
Valerio PETRARCA, Università di Napoli
Emanuela SPAGNOLI, Università di Napoli
Giuliana LEONE, Università di Napoli
DimonaFINARDI, Università di Napoli
Marina TALIERCIO, Università di Napoli
Paola SANTORELLI, Università di Napoli
Lorenzo MILETTI, Università di Napoli
Luca ARCARI, Università di Napoli
Giovanna Daniela MEROLA, Università di Napoli
Bianca de DIVITIIS, Università di Napoli
Paola D'ALCONZO, Università di Napoli
Ferruccio Conti Bizzarro,Università di Napoli
Isabella VALENTE,Università di Napoli
Federico RAUSA,Università di Napoli
Antonia DI TUCCIO,Università di Napoli
Antonella AMBROSIO,Università di Napoli
Valeria PAOLETTI,Università di Napoli
Flavia LUISE,Università di Napoli
Giuliana DI FIORE,Università di Napoli
Elisa Chiara PORTALE, Università di Palermo
Daniela BONANNO, Università di Palermo
Giovanni TRAVAGLIATO, Università di Palermo
Gabriella D'AGOSTINO, Università di Palermo
Nunzio ALLEGRO, Università di Palermo
Luca SINEO, Università di Palermo
Paola CIPOLLA, Università di Palermo
Gabriella CHIRCO, Università di Palermo
Nicola CUSUMANO, Università di Palermo
Delia CHILLURA MARTINO, Università di Palermo
Fabrizio DUCATI, Università di Palermo
Monica DE CESARE, Università di Palermo
Alessandra CANALE, Università di Palermo
Carlo Maria LUCARINI, Università di Palermo
Simone RAMBALDI, Università di Palermo
Andrea COZZO, Università di Palermo
Flora DI LEGAMI, Università di Palermo
Roberto SAMMARTANO, Università di Palermo
Maurizio Massimo BIANCO, Università di Palermo
Rossella CANCILA, Università di Palermo
Michele COMETA, Università di Palermo
Giulia DE SPUCHES, Università di Palermo
Gianfranco MARRONE, Università di Palermo
Massimo CULTRARO, Università di Palermo
Daniela PALERMO, Università di Palermo
Daniela SANTORO, Università di Palermo
Fabrizio D'AVENIA, Università di Palermo
Giuseppe MONTANA, Università di Palermo
Cristina ROGNONI, Università di Palermo
Mauro LO BRUTTO, Università di Palermo
Emma VITALE, Università di Palermo
Salvatore D'ONOFRIO, Università di Palermo
Gianna CAPPELLO, Università di Palermo
Sergio AIOSA, Università di Palermo
Alfredo CASAMENTO, Università di Palermo
Oscar BELVEDERE, Università di Palermo
Valentina FAVARÒ, Università di Palermo
Sergio INTORRE, Università di Palermo
Leonardo MERCATANTI, Università di Palermo
Francesca TUCCI, Università di Palermo
Maria Luisa SALADINO, Università di Palermo
Antonella MANDRUZZATO, Università di Palermo
Clotilde BERTONI, Università di Palermo
Mario GANDOLFOGIACOMARRA, Università di Palermo
Daniela MOTTA, Università di Palermo
Aurelio BURGIO, Università di Palermo
Fulvia CILIBERTO, Università del Molise
Jacopo BONETTO, Università di Padova
Enrico GIORGI, Università di Bologna
Grazia SEMERARO, Università del Salento
Maria Teresa D'ALESSIO, Università La Sapienza
Maura MEDRI, Università Roma 3
Lucio MELAZZO, Università di Palermo
Vito MATRANGA, Università di Palermo
Giovanna BRUNO, Università di Palermo
Giovanni NUZZO, Università di Palermo
Girolamo CUSIMANO, Università di Palermo
Dario MANGANO, Università di Palermo
Franco GIORGIANNI, Università di Palermo
Simone ARCAGNI, Università di Palermo
Gilberto MONTALI, Università di Palermo
Gillian SHEPHERD, La Trobe University, Melbourne
Christophe CHANDEZON, Université de Montpellier 3
Leone PORCIANI, Università di Pavia
Ludi CHAZALON, Université de Nantes
Simona FINARDI, Università di Roma
Eugenio CAPONETTI, Università di Palermo
Leonarda FAZIO, Università di Palermo
E inoltre:
Margherita CORRADO, senatrice della Repubblica
Rosina LEONE, Università di Torino
Maria Clara CONTI, Università di Torino
Gian Luca GREGORI, Università La Sapienza di Roma
Fabrizio VISTOLI, Segretario Società Magna Grecia (SMG)
Irene BERLINGÒ, già Soprintendente Belle Arti Paesaggio Reggio Calabria e Prov.Vibo Valenza
Simonetta BONOMI, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia
Fausto ZEVI, Emerito Università La Sapienza Roma, Accademia dei Lincei
Stefano DECARO, Direttore generale ICCROM
Elena LATTANZI, già Soprintendente Beni Archeologici della Calabria
Umberto SPIGO, già Soprintendente BB.CC.AA. di Catania
Maria Giovanna BACCI, già Soprintendente BB.CC.AA. di Messina
Maria MASTELLONI, già Direttrice Parco archeologico di Lipari
Fabrizio SUDANO, Soprintendenza Reggio Calabria
Madeleine MERTENS, Membro dell’Istituto Archeologico Germanico
Angelo BOTTINI, già Soprintendente MIBACT
Enrico CARAPEZZA, già dirigente BB.CC.AA. Regione Sicilia
Joseph COLEMAN CARTER, Professor Emeritus, Austin, Texas
Marianne KLEIBRINK, Professoressa Emerita Università di Groningen, Paesi Bassi
Marie-Laurence HAACK, Université di Picardie, France
Gianfranco MADDOLI, Consiglio Scientifico Società Magna Grecia, Università di Perugia
Stefano TORTORELLA, Università La Sapienza, Roma
lunedì 13 luglio 2020
A Montalbano Elicona arriva il "Forrest gump" d'Italia
È arrivato a Montalbano Elicona il "Forrest gump" italiano: Elio Brusamento, l'ex alpino che attraversa l'Italia da Udine alla Sicilia, andata e ritorno, che finora ha percorso a piedi oltre 5000 chilometri, per conoscere i piccoli borghi, i volti, le lingue del nostro Paese e raccontarli nel suo libro "Terre di confine".
Un atleta che ha anche l'intento di mettere in risalto le piccole, grandi, meraviglie dell'Italia nascosta per farle conoscere, per farle apprezzare e per farle amare dagli italiani e dal resto del mondo. Per questo, il viaggio di Elio Brusamento è un viaggio del cuore, lento, lentissimo, per godere ogni angolo di bellezza e tanta, tantissima bellezza, è quella che ha trovato a Montalbano Elicona: il borgo dei borghi. Un luogo sospeso nel tempo dove l'architettura diventa magia, dove la luce incanta ogni cosa, dove il paesaggio è parte del paese e della sua meraviglia. E dove la gente è parte della sua bellezza.
Ad accoglierlo sono stati gli abitanti del borgo dei borghi con il sindaco Filippo Taranto, che ha portato all'atleta i saluti della città, e il consigliere comunale Erminia De Francesco che, da sempre, si occupa di valorizzare questo angolo della Sicilia ormai sempre più conosciuto e apprezzato. Proprio il consigliere De Francesco ha accompagnato Brusamento alla scoperta del territorio attorno a Montalbano dove si custodiscono i resti di un grandioso sito archeologico e paesaggistico: l'Argimusco.
Elio Brusamento, avvezzo alla meraviglia dei luoghi d'Italia che sta ammirando nel suo viaggio a piedi, è rimasto affascinato dalla bellezza del borgo, dalla sua gente e dalla meraviglia dei paesaggi. "Spero che rimanga sempre così com'è " ha detto.
E ha continuato evidenziando come le immagini fotografiche, per quanto bellissime, non possano mai restituire la grandiosità di questi posti, la loro atmosferma trasognante e il loro potere di conquista. "Mi hanno sempre detto che Montalbano fosse bello - racconta - bellissimo. Io sono una persona curiosa e ho voluto scoprirla, per raccontare anche agli altri che, a loro volta incuriositi, mi chiedevano di andare a visitare questo paese: e così è stato".
D'altronde, il viaggio dell'ex alpino non è programmato nei dettagli ma in costante divenire, cambia attraversando l'Italia e scoprendone luoghi sempre nuovi. Montalbano diventa anche tappa simbolica dopo il lockdown di questi mesi, trascorsi da Elio Brusamento in Calabria.
"Io ho intrapreso questo viaggio perchè volevo visitare luoghi senza avere una meta precisa - racconta - per ottenere soddisfazioni nel viaggio stesso. Non è un voto che ho fatto, come qualcuno mi dice ogni tanto, ma è una sorta di sfida, la ricerca di quelle cose belle che ho sempre sognato di vedere e non essendo una persona ricchissima, non avrei mai potuto star fuori due anni con la mia pensione, allora ho scelto questo viaggio come una sfida per me: ogni giorno incontro gente nuova, confronti nuovi, e questa è la cosa bellissima del mio viaggio, conoscere gente, persone, luoghi ogni giorno diverse".
E Montalbano, con la sua gente e la sua bellezza, è stata una conquista.
venerdì 10 luglio 2020
Gela, capitello greco o no?
“Capitello greco” rinvenuto a Gela:
eccezionale ritrovamento o cantonata?
«Eccezionale ritrovamento di un
capitello ionico di grandi dimensioni all’interno di un pozzo circolare
nell’area urbana di Gela. Il capitello, realizzato in pietra arenaria, è stato
rinvenuto in via Sabello durante i lavori di scavo per la posa di cavi
elettrici condotto sotto la sorveglianza archeologica della soprintendenza dei
Beni culturali di Caltanissetta.» Breve estratto
dalla pagina facebook dell’assessore regionale dei Beni Culturali e
dell’Identità Siciliana Alberto Samonà (09.07.2020).
Dunque, entusiasti del peculiare ritrovamento
l’assessore regionale Samonà, la soprintendente nissena Daniela Vullo e le
archeologhe che hanno diretto e condotto l’operazione, Carla Guzzone e Marina
Congiu.
Che dire? Forse si potrebbe dire
“l’amore è cieco”. Insomma: a parere di chi scrive non si tratta di un “capitello
greco” ma di un mediocre manufatto, risalente probabilmente al secolo scorso: il
modulo e la plastica si discostano nettamente dai modelli greci (vedi foto
allegata di un autentico capitello ionico custodito presso il Museo
Archeologico di Gela). E inoltre, non si
tratta di un capitello ma un semicapitello.
Dunque, si è presa una cantonata?
Molto probabilmente. E d’altronde, non è la prima volta che ciò accade. Vedi la
recente vicenda del gruppo bronzeo della Biga di Morgantina o quella, meno
recente, delle false teste di Modigliani.
Prof. Leandro Janni – Presidente di
Italia Nostra Sicilia e storico dell’arte
I dubbi, in realtà, c'erano stati subito. Sin da quando la notizia sul ritrovamento era stata ufficializzata e tra gli archeologi che avevano sollevato perplessità ci sono stati Dario Palermo e Flavia Zisa.
Il primo, docente all'Università di Catania, ha evidenziato immediatamente come dalle immagini fotografiche non sembrasse un reperto di età arcaica e nemmeno un capitello, bensì un semi-capitello. Flavia Zisa, docente alla Kore di Enna, ha subito espresso la sua convinzione che fosse moderno, dei primi dei Novecento, e che fosse una mensola.
Si attendono adesso gli studi da parte degli esperti per chiarire di quale reperto si tratti, evidenziando come - ancora una volta - la cultura riesca a mettere in moto un dibattito fruttuoso che è alla base della società e da cui tutti imparano qualcosa. Lettori in primis.
I dubbi, in realtà, c'erano stati subito. Sin da quando la notizia sul ritrovamento era stata ufficializzata e tra gli archeologi che avevano sollevato perplessità ci sono stati Dario Palermo e Flavia Zisa.
Il primo, docente all'Università di Catania, ha evidenziato immediatamente come dalle immagini fotografiche non sembrasse un reperto di età arcaica e nemmeno un capitello, bensì un semi-capitello. Flavia Zisa, docente alla Kore di Enna, ha subito espresso la sua convinzione che fosse moderno, dei primi dei Novecento, e che fosse una mensola.
Si attendono adesso gli studi da parte degli esperti per chiarire di quale reperto si tratti, evidenziando come - ancora una volta - la cultura riesca a mettere in moto un dibattito fruttuoso che è alla base della società e da cui tutti imparano qualcosa. Lettori in primis.
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GELA,
RITROVATO UN CAPITELLO IONICO DI GRANDI DIMENSIONI
Eccezionale ritrovamento di un capitello
ionico di grandi dimensioni all'interno di un pozzo circolare nell'area urbana
di Gela. Il capitello, realizzato in pietra arenaria, è stato rinvenuto in via Sabello
durante i lavori di scavo per la posa di cavi elettrici condotto sotto la
sorveglianza archeologica della Soprintendenza dei Beni Culturali di
Caltanissetta.
"Ancora una volta gli scavi in ambito
urbano a Gela restituiscono frammenti di storia
di uno dei più importanti insediamenti greci del Mediterraneo, dichiara
l'Assessore dei Beni Culturali e dell'identità Siciliana, Alberto Samonà. E'
proprio il caso di dire che in Sicilia ogni pietra racconta una terra generosa
e ricca di testimonianze antiche. Dovremmo apprezzare ancora di più la nostra
storia e testimoniarne con orgoglio l'appartenenza. Sono molto grato - dichiara
l'assessore Samonà - alla Soprintendenza per lo scrupoloso lavoro di vigilanza
e invito i siciliani, e non solo loro, a visitare maggiormente i musei e i
parchi archeologici che sono miniere di testimonianze, anche approfittando
delle prime domeniche del mese in cui i luoghi della cultura della Sicilia
resteranno aperti al pubblico gratuitamente per favorire la valorizzazione e la
conoscenza del patrimonio dei beni culturali regionale".
Il
capitello è uno straordinario esemplare in stile ionico delle dimensioni di 60
cm di lunghezza per 51 di profondità e 34 di altezza, decorato sul versante
frontale dalla caratteristica coppia di volute contrapposte, legate tra loro da
un cordoncino ricurvo a rilievo. Due cordoncini alla base del capitello segnano
il raccordo con la sottostante colonna verosimilmente caratterizzata da
scanalature verticali che è attualmente in fase di estrazione dal suolo. Il
ritrovamento è stato rilevato grazie alla presenza di un archeologo che il
Codice degli Appalti impone quando si effettuano opere di interesse pubblico.
Durante i
giorni scorsi nella stessa cavità sono state rinvenute sette grandi lastre in
pietra arenaria dello spessore medio di 25 cm e dimensioni approssimativamente
comprese tra 40 e 105 cm di lunghezza per una profondità compresa fra i 30 e 40
cm.
Per il decoro e l'accuratezza degli elementi architettonici impiegati potrebbe trattarsi di un edificio pubblico.
Per il decoro e l'accuratezza degli elementi architettonici impiegati potrebbe trattarsi di un edificio pubblico.
La
Soprintendente Daniela Vullo evidenzia che "il ritrovamento è eccezionale
sia per l'integrità dei manufatti lapidei che per la presenza dell'ordine
ionico nel capitello vista la rarità degli esemplari documentati in ambito
gelese e cioè gli unici due rinvenuti negli anni '50 all'interno di una
cisterna nell'area dell'Acropoli oggip custoditi presso il locale Museo
Archeologico regionale".
Lo scavo è
stato diretto dall'archeologa incaricata da E-Distribuzione Marina Congiu che
ha operato con la supervisione della direttrice della Sezione Archeologica
della Soprintendenza di Caltanissetta, Carla Guzzone.
sabato 4 luglio 2020
Parco della Neapolis, un caffè sul colle Temenite: bar-gelateria aperto a turisti e non solo
Sorseggiare
un caffè nel cuore del parco della Neapolis, gustare una granita a due passi
dall’Anfiteatro romano, assaporare un piatto della tradizione siciliana a pochi
metri dal Teatro greco. Da oggi è aperta al pubblico la terrazza sul colle
Temenite, nel cuore dell’area archeologica della Neapolis, dove un
bar-gelateria diventa luogo di ritrovo e bellezza.
Non
solo turisti ma tutti potranno accedere alla nuova struttura di via del Teatro
greco per trascorrere qualche momento di pace e relax in un dehoor luminoso. “Momento” è appunto il nome del
bar-gelateria che, presto, ospiterà anche un ristorante dal tono internazionale
aperto a tutti per regalare attimi di gioia e bellezza, in uno dei posti più
suggestivi al mondo.
Il
parco della Neapolis, incastonato nel colle Temenite, è un gioiello monumentale
che da oggi possiede una piccola, grande, oasi di sapori e profumi, nel
rigoroso rispetto delle norme di tutela del paesaggio inserito in un sito di
straordinaria preziosità.
Un
nuovo spazio aperto a tutti con una squadra di chef, pasticceri e panificatori
che, rigorosamente a mano, creano capolavori del gusto dolci e salati con
prodotti locali che celebrano la sicilianità ma non dimenticano
l’internazionalità di uno dei siti culturali più frequentati da turisti di
tutto il mondo. Una squadra locale che contribuisce al rilancio economico del
settore in un momento delicato per il territorio e lancia un segnale positivo
da Siracusa.
Così
il limone di Siracusa, la mandorla di Avola, le arance della piana di Catania, il
pomodoro di Pachino, i grani siciliani – solo per citare alcuni tra i prodotti
tipici usati nelle cucine del Momento - diventano ingredienti preziosi dalla
colazione al light brunch, all’aperitivo. Ogni piatto è curato nei minimi
dettagli per regalare un’emozione declinata dal dolce al salato in attesa
dell’apertura al pubblico di un ristorante con vista sulla Neapolis per una
emozione nella emozione.
Momento è aperto tutti i giorni dalle 8.30
alle 24.00
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