Una
petizione per salvare la Dea di Morgantina da Sgarbi. Aidone scende in campo a
difesa del suo simbolo d’arte, custodito nel museo archeologico regionale, che
l’assessore intende spostare a Roma prima e poi a Palermo per due
mostre-evento. In cambio della Dea, Sgarbi intende portare ad Aidone una copia
perfetta della scultura. Ma la cittadina ennese dice no e lo fa con un
documento firmato a conclusione di una assemblea pubblica al cinema Herbita
dove si sono riuniti esperti, operatori del settore turistico, rappresentanti
delle associazioni, amministratori e residenti su invito delle associazioni
Aidone centro d’arte, Giovani orizzonti e All’improvviso che costituiscono il
comitato del Co.ri. festival.
Con
Aidone, sostenuta da Archeoclub, anche Siciliantica regionale, il club Unesco
di Enna e alcuni intellettuali. “La Dea non si tocca – si legge nel documento –
Nel corso dell’incontro sono emerse molte priorità per migliorare e potenziare
la valorizzazione e la promozione turistica di Morgantina e del museo di Aidone
tra cui la necessità di migliorare le infrastrutture e i collegamenti col resto
dell’Isola; l’urgenza di investire in interventi di tutela e valorizzazione del
sito archeologico. Ancora, il potenziamento dei servizi offerti ai visitatori e
una strategia di marketing seria oltre all’urgenza di attrarre investimenti
privati e pubblici a sostegno dello sviluppo economico del territorio”. Aidone
riaccende i riflettori sulla necessità di riprendere a livello regionale il
percorso di istituzione del parco archeologico di Morgantina, come prevede la
legge, utile per l’autogestione del sito e del museo su esempio di Agrigento e
Selinunte.
Le
tre associazioni che compongono il Co.Ri. propongono azioni concrete e chiamano
a raccolta istituzioni e siciliani. Il primo a raccogliere l’appello è il
critico d’arte Paolo Giansiracusa: “Non è la prima volta che nel Mezzogiorno, e in particolare in Sicilia, si
senta parlare di spostamenti temporanei di opere d’arte per strategie di
esclusivo tornaconto politico, senza alcuna giustificazione culturale ma con
pretestuose finalità pseudo-promozionali.E’ accaduto ai dipinti siciliani del
Caravaggio portati in ogni dove, per fiere e mercati, noncuranti delle precarie
condizioni strutturali delle tele e totalmente indifferenti nei confronti delle
realtà sociali di appartenenza, lasciate prive delle loro più importanti
emergenze artistiche. E’ accaduto ai dipinti di Antonello da Messina che
neanche la disposizione del governo regionale sull’inamovibilità è riuscita a bloccare,
ciò a causa del cavillo sulla possibilità di circuitazione nell’ambito isolano.
Stavolta c’è però una nuova coscienza civile e un rinnovato senso di
appartenenza ai territori, c’è nell’aria una nuova stagione di rispetto e
valorizzazione per i segni della storia e della cultura artistica”.
La “Dea inamovile” di Morgantina diventa un simbolo di difesa del territorio e ottiene il sostegno di
Malcom Bell, archeologo americano a cui è legata la ricerca nell’area
archeologica di Morgantina, che ha dichiarato di schierarsi a fianco dei
cittadini di Aidone.
E
così anche il Club per l’Unesco di Enna impegnato da tanti anni a promuovere ,
anche a livello internazionale, il patrimonio culturale dell’entroterra ennese esprime
“grande preoccupazione e profondo dissenso verso l‘incredibile e inaudita
intenzione del dott. Vittorio Sgarbi di spostare la Dea di Morgantina per un
tour le cui motivazioni, oltre che per la delicatezza della statua,i problemi
tecnici ed i costi enormi di un trasferimento, riescono incomprensibili e
inaccettabili sotto ogni punto di vista”. Il presidente del
club, Marcella Tuttobene Virardi, invita Sgarbi a un dibattito pubblico.
Anche
SiciliAntica regionale si scaglia contro Sgarbi. “Un’operazione tanto
dispendiosa quanto assurda e certamente dannosa per il pregevole manufatto –
dice il presidente Simona Modeo -, in generale, per tutte le opere d’arte
siciliane che dovrebbero invece essere valorizzate nel territorio da cui
provengono, realizzando eventi e iniziative che possano attirare i turisti,
spingendoli a venire nella nostra straordinaria
Isola per conoscerle e ammirarle. Dobbiamo "portare" i turisti in
Sicilia, non "esportare" i nostri tesori. Pertanto chiediamo
ufficialmente al presidente della Regione di opporsi con forza a tale assurda
proposta, anche in considerazione del fatto che nel 2016 aveva definito
"priva di senso" un'analoga dichiarazione rilasciata dalloallora
assessore Carlo Vermiglio”.
DI seguito il parere negativo sulla
proposta di trasferire da Aidone la statua di culto di una dea da parte di Malcom Bell.
Nel
marzo 2011 il capolavoro è tornato in Italia dall'America. Per quanto
riguarda il suo viaggio dalla California, tre motivi rilevanti hanno
determinato che l'opera non abbia fatto sosta né a Roma né a Palermo, ma
che sia stata trasportata direttamente al Museo Regionale di Aidone.
1) Soltanto in Aidone la statua poteva ricongiungersi con il contesto storico-culturale dal quale fu strappata negli anni '80 del secolo scorso. In Aidone la dea fu riunita con lo straordinario gruppo di immagini divine del santuario di Cda. S. Francesco Bisconti a Morgantina-- un gruppo sul quale la grande dea sembra in effetti avesse presieduto. Oltre alle terracotte e vasi votivi recuperati dalle autorità, la statua è esposta insieme agli acroliti arcaici di Demetra e Kore, anch'essi notevoli opere di scultura greca rimpatriate dall'America; ed ora è arrivata dalla California anche la straordinaria testa di Ades, sposo di Kore nel suo ruolo di regina degli inferi. Si tratta ormai della più ricca e varia collezione di opere sacre greche in Sicilia, una vera famiglia di figure fra cui spicca la grande statua della dea, caratterizzata dalla estrema abilità con cui lo scultore ha realizzato le ricchissime vesti della dea. Come molte grandi opere, la dea ci sfida ancora a recuperare la sua vera storia -- compito realizzabile solo a Morgantina.
2) Benchè testa e estremità siano di marmo, il resto della statua è di calcare, pietra fragile e "tenera" per definizione, friabile e di facile rottura. La statua, che pesa ben 466 kg, consiste nel montaggio di tre grandi frammenti incastrati uno sull'altro da perni di acciaio, separati da sottili strati di polpa di cellulosa. Il difficile lavoro di smontare i pesanti rocchi di calcare e poi di rimontarli creerebbe notevoli rischi di danno alle pieghe delle vesti, delicate e ornate come sono. Inoltre ci sarebbero rischi ulteriori per la pietra tenera durante il trasporto. La statua arrivò direttamente in Aidone proprio per evitare possibili danni creati da molteplici montaggi.
3) L'esposizione della statua nel Museo Regionale di Aidone è stata pensata con la cura dovuta, sia dal già direttore Arch. Enrico Caruso (al quale è dovuta la bella sala, creata appositamente per la statua), sia dai restauratori esperti del J. Paul Getty Museum di Malibu. La base antisismica della statua pesa 100 kg. ed è calibrata specificamente per le coordinate di Aidone. Donazione del J. Paul Getty Museum al Museo Regionale di Aidone, la base è ancorata con bulloni al pavimento di cemento della sala.
Allo scrivente è evidente per i sopra descritti motivi che non sia consigliabile il trasferimento della statua della dea a Palermo o a Roma. Il fatto inoltre che la statua sia l'opera principale del Museo Regionale di Aidone, il capolavoro che attira la gente al Museo ed al paese, sia dalla Sicilia che dall'estero, dovrebbe garantirne la permanenza nel suo luogo di origine.
Per aumentare il numero di visitatori al Museo Regionale di Aidone si suggerisce: 1) l'adozione di un'efficace campagna pubblicitaria, e 2) il miglioramento della viabilità nell'Aidonese, sia dalla direzione di Catania che da Piazza Armerina.
Malcolm Bell
Direttore, Missione Americana di Morgantina
Professor Emeritus
University of Virginia
1) Soltanto in Aidone la statua poteva ricongiungersi con il contesto storico-culturale dal quale fu strappata negli anni '80 del secolo scorso. In Aidone la dea fu riunita con lo straordinario gruppo di immagini divine del santuario di Cda. S. Francesco Bisconti a Morgantina-- un gruppo sul quale la grande dea sembra in effetti avesse presieduto. Oltre alle terracotte e vasi votivi recuperati dalle autorità, la statua è esposta insieme agli acroliti arcaici di Demetra e Kore, anch'essi notevoli opere di scultura greca rimpatriate dall'America; ed ora è arrivata dalla California anche la straordinaria testa di Ades, sposo di Kore nel suo ruolo di regina degli inferi. Si tratta ormai della più ricca e varia collezione di opere sacre greche in Sicilia, una vera famiglia di figure fra cui spicca la grande statua della dea, caratterizzata dalla estrema abilità con cui lo scultore ha realizzato le ricchissime vesti della dea. Come molte grandi opere, la dea ci sfida ancora a recuperare la sua vera storia -- compito realizzabile solo a Morgantina.
2) Benchè testa e estremità siano di marmo, il resto della statua è di calcare, pietra fragile e "tenera" per definizione, friabile e di facile rottura. La statua, che pesa ben 466 kg, consiste nel montaggio di tre grandi frammenti incastrati uno sull'altro da perni di acciaio, separati da sottili strati di polpa di cellulosa. Il difficile lavoro di smontare i pesanti rocchi di calcare e poi di rimontarli creerebbe notevoli rischi di danno alle pieghe delle vesti, delicate e ornate come sono. Inoltre ci sarebbero rischi ulteriori per la pietra tenera durante il trasporto. La statua arrivò direttamente in Aidone proprio per evitare possibili danni creati da molteplici montaggi.
3) L'esposizione della statua nel Museo Regionale di Aidone è stata pensata con la cura dovuta, sia dal già direttore Arch. Enrico Caruso (al quale è dovuta la bella sala, creata appositamente per la statua), sia dai restauratori esperti del J. Paul Getty Museum di Malibu. La base antisismica della statua pesa 100 kg. ed è calibrata specificamente per le coordinate di Aidone. Donazione del J. Paul Getty Museum al Museo Regionale di Aidone, la base è ancorata con bulloni al pavimento di cemento della sala.
Allo scrivente è evidente per i sopra descritti motivi che non sia consigliabile il trasferimento della statua della dea a Palermo o a Roma. Il fatto inoltre che la statua sia l'opera principale del Museo Regionale di Aidone, il capolavoro che attira la gente al Museo ed al paese, sia dalla Sicilia che dall'estero, dovrebbe garantirne la permanenza nel suo luogo di origine.
Per aumentare il numero di visitatori al Museo Regionale di Aidone si suggerisce: 1) l'adozione di un'efficace campagna pubblicitaria, e 2) il miglioramento della viabilità nell'Aidonese, sia dalla direzione di Catania che da Piazza Armerina.
Malcolm Bell
Direttore, Missione Americana di Morgantina
Professor Emeritus
University of Virginia
Nuove strategie di attrazione e servizi migliori.
RispondiEliminaE in fondo, chi la vuole vedere la Dea, viene a trovarla ad Aidone.
Grazie del suo intervento
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