Un ponte tra la Sicilia
e la Cina nel segno della più alta cultura. A promuoverlo è la “Fondazione
Prospero Intorcetta” dal cuore dell’Isola: Piazza Armerina, dove si è svolta
una giornata dedicata alla figura del missionario gesuiti piazzese, un
personaggio storico che ha favorito il dialogo tra le due culture e i due
Paesi. Intorcetta fu missionario in Cina e che diede un contributo
significativo alla traduzione delle opere di Confucio in latino ed alla loro
divulgazione in Europa, contribuendo in
maniera determinante alla diffusione del confucianesimo in Occidente.
Da 10 anni, la
Fondazione che porta il suo nome lavora per promuovere e valorizzare la terra
natia di Intorcetta e dunque la Sicilia e l’Italia, attraverso la progettazione
e realizzazione di eventi, manifestazioni e altro che sia utile
all’affermazione dei principi di una cultura aperta e di dialogo tra popoli,
nazioni e civiltà diverse.
Da qui il titolo
dell’evento che ha visto protagonista, per un giorno, Piazza Armerina: “Un
piazzese in Cina, tra fede cultura e tradizioni. Ricordare per non dimenticare”
iniziata nella “Sala del libro antico” della Biblioteca comunale dove sono
state distribuite cartoline commemorative con speciale annullo filatelico. E,
ancora, due momenti: uno commemorativo e religioso nella prima parte della
ricca giornata e uno di carattere scientifico nel pomeriggio. Un evento
organizzato dalla “Fondazione Prospero Intorcetta Cultura aperta” , dal Comune
di Piazza Armerina e dalla Diocesi di Piazza Armerina, col patrocinio del
Ministero degli Affari Esteri dell’Università di Catania e della Provincia
d’Italia della Compagnia di Gesù e dell’Assessorato ai Beni Culturali e
dell’Identità siciliana della Regione Sicilia con la partecipazione delle più
alte cariche istituzionali, civili e religiose, nazionali, regionali e
provinciali, oltre a ospiti di caratura internazionale.
Il momento più intenso,
dopo la cerimonia religiosa delle ore 10.30 presso la Chiesa di S.Ignazio di
Loyola, presieduta da Mons. Rosario Gisana, si è svolto nella piazzetta
antistante la sede della Biblioteca Comunale, nel Chiostro dei Gesuiti a
simboleggiare il legame ancora forte nel presente tra i missionari promotori
della grande cultura e la terra siciliana. E’ qui è stato scoperto il busto
lapideo realizzato dallo scultore Angelo Salemi ricavato dall’immagine del
gesuita tramandata dal dipinto ad olio eseguito dal vivo a Palermo da ignoto
autore e la cui riproduzione è conservata all’ingresso del Museo Diocesano di
Piazza Armerina, dono della Fondazione Prospero Intorcetta della quale il dott.
Giuseppe Portogallo è presidente. Una copia del dipinto, di molto
posteriore e parziale, ma ben fatta, si trova nella Pinacoteca Comunale della
stessa Città. Il busto in pietra poggia su una base nella quale sono riprodotti
in bassorilievo uno scorcio della Cattedrale di Piazza Armerina, e la “Pagoda
con il Lago” di Hangzhou, la località cinese dove visse e operò per 35 anni il
gesuita e nel cui cimitero, da lui creato, riposano le sue spoglie.
“Una giornata da
ricordare, appunto – commenta il presidente Portogallo – che si incastona
nell’opera profusa in questi 10 anni di lavoro della nostra Fondazione, il cui obiettivo
è stato anche quello di avere la più completa conoscenza storica e scientifica delle
opere di Prospero Intorcetta, documentate e certificate. Oggi, un’èquipe di
esperti dell’Università La Sapienza di Roma e dell’Istituto Confucio di Roma è
al lavoro per pubblicare l’opera omnia di Intorcetta: un bagaglio di valori e
conoscenze in 7 volumi che darà veridicità al lavoro del grande missionario e
studioso. La giornata celebrata a Piazza Armerina prosegue dunque lungo il
solco tracciato in questi anni e celebra un concetto a fondamento del nostro
impegno “Ricordare per non dimenticare”, dunque conoscere il passato per
restituirlo alle generazioni presenti e tramandarlo a quelle future. Il titolo
di questo evento è dunque significativo perché attraverso il nostro passato, la
nostra terra acquisisce un valore simbolico di sapere e la presenza di una
statua intitolata al missionario gesuita in Cina, che nacque in questo luogo
della Sicilia, diviene segno tangibile di memoria: chiunque vedrà questo busto
saprà chi era Prospero Intorcetta e potrà conoscerne opere e vita”. Sì, perché
accanto al busto lapideo si trova anche una targa e un codice QR che consentirà
agli utenti di avere tutte le informazioni virtuali collegandosi alla pagina
web multilingue della Fondazione Intorcetta.
Nel camposanto di
Hangzou, il 5 settembre prossimo verrà collocato un secondo busto, donato dal
Comune di Piazza Armerina e dalla Fondazione Prospero Intorcetta, proprio a
simboleggiare con forza il legame tra Sicilia e Cina. Al termine della
scopertura del busto, un altro significativo momento di altissimo valore, non
solo simbolico: la consegna della certificazione ufficiale WELCOME CHINESE all’architetto
Rosa Oliva, direttore del Museo Regionale della Villa Romana del Casale ed
all’Arch. Giuseppe Parello direttore del Parco Archeologico della Valle dei
Templi di Agrigento da parte della “China Tourism Academy” che, insieme alla
“Select Holding”, società di marketing internazionale turistico, ha
riconosciuto nei siti UNESCO della Villa Romana del Casale e della Valle dei
Templi di Agrigento gli standard ideali per rispondere alle esigenze del
turismo cinese in Italia. Un traguardo, ma anche un punto di partenza di
eccezionale portata per la promozione del nostro territorio a livello
internazionale.
Nel pomeriggio, il
Museo Diocesano ha ospitato il Convegno “Un gesuita siciliano nella Cina del
XVII secolo: Prospero Intorcetta, missionario e letterato”. Al tavolo dei
relatori si sono alternati studiosi e specialisti di diversi settori, e di
spessore internazionale, che ripercorreranno l’attività culturale di un uomo
del XVII secolo che, superando barriere materiali e morali, si fece ponte tra
due mondi, consegnandoci un’eredità che produce ancora i suoi frutti, da
preservare e non disperdere.
La dott.ssa Enza Cilia,
direttrice del Centro regionale di Restauro, ha rivolto alle autorità presenti
e ai numerosi cittadini, tra cui moltissimi giovani, il saluto da parte dell’assessore
regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio, il quale proviene da una città
simbolo della tradizione gesuitica in Sicilia qual è Messina: primo centro dei
Gesuiti all’estero. La Regione siciliana, infatti, ha sposato la manifestazione
in onore di Prospero Intorcetta ufficializzandone il suo ruolo nevralgico di
collegamento culturale tra i due Paesi. Ruolo riconosciuto anche dal governo
italiano rappresentato a Piazza Armerina da illustri esponenti del ministero
agli Affari esteri che ha così dato il suo placet all’iniziativa apprezzando il
lavoro profuso dalla Fondazione presieduta dal dott. Portogallo. Presenti anche
alcuni esponenti del Pontificio istituto per le migrazioni fondato da papa
Giovanni XXIII.
“Un momento di grande
valenza sociale e culturale – ha commentato la dott. ssa Enza Cilia – che rende
tangibile il legame tra le due culture rinvigorito dalla presenza dei Gesuiti e
dal quale si diffonde un messaggio interculturale oltre che religioso. Tra
Sicilia e Cina nasce un ponte di sapienza e conoscenza, così come quello varato
da Prospero Intorcetta che ha divulgato i testi confuciani ,dopo averli
tradotti, acquisendo così chiaro valore nella cultura europea. Il momento
vissuto a Piazza Armerina alla presenza di illustri rappresentanti del panorama
culturale e istituzionale nazionale e cinese, conferisce maggiore forza
all’apporto nella cultura moderna da parte dei Gesuiti che furono ambasciatori
di idee, di conoscenze scientifiche, di valori umani oltre che religiosi. I
loro viaggi nel mondo furono precursori dei Grand tour e dello scambio
interculturale. L’insegnamento dei Gesuiti a Piazza Armerina aveva un
significato fondamentale, e lo ha ancora come mostrano gli echi delle loro
opere: i Gesuiti hanno costruito edifici che oggi ospitano una scuola, la
Biblioteca comunale e una chiesa a dimostrazione del loro segno indelebile
nella società”. Enza Cilia si è soffermata sul dono del busto di Intorcetta
alla città. “E’ stato posto in un luogo di memoria - ha detto – affinché non
sia dimenticato il suo insegnamento. Di questi straordinari interpreti di sicilianità
e cultura siciliana oggi ne facciamo tesoro, ricordando anche come la ricerca
sul paesaggio culturale al tempo dei Gesuiti sia significativo: questi studiosi
erano legati all’arte, alla cultura, alla scienza e hanno diffuso i loro saperi
nel mondo dove sono stati anche straordinari interpreti di umanità”.
Le ha fatto eco il
dott. Salvatore Scarlata in rappresentanza dell’assessorato regionale alle
Attività produttive che ha dato pieno sostegno alle attività della Fondazione
Intorcetta avviando già proficui scambi con la Cina all’insegna del dinamismo
commerciale e culturale. “Porto i saluti dell’assessore Lo Bello e del
dirigente Ferraro – ha detto il dott. Scarlata – che sostengono quest’opera di
promozione territoriale in una terra qual è la Cina ricca di storia e di
opportunità di nuovi fruttuosi scambi culturali. La presenza della Fondazione
Intorcetta si inserisce in un contesto prezioso di dialogo che la Regione
siciliana certamente sostiene e auspica possa divenire ancora più intenso”.