E’ un’insenatura suggestiva
quella che sovrasta il Teatro greco. Gli antichi la chiamavano “grotta del
Ninfeo” perché lì la leggenda vuole che le Ninfe facessero il bagno immerse e ancora oggi si può ammirare la magia del luogo sulla sommità del colle Temenite.
Oggi resta intatta l’ampia grotticella artificiale scavata nella roccia del Temenite,
con un soffitto a volta, al cui centro si trova una grande vasca rettangolare:
il bagno, appunto, delle Ninfe. La grotta è una sorta di fontana che riceve un
ramo dell'antico acquedotto greco della Neapolis, che alimenta la piccola
cascata d’acqua.
Un luogo magico, decorato da quattro nicchie che furono poi trasformate
in sepolcri.
La parte adiacente, poi, è detta "Museion": la sede
ufficiale della corporazione degli attori. Qui si trovano rilievi votivi e
dipinti relativi al culto dei defunti “eroizzati”, molto frequenti nella
Siracusa antica di età ellenistica.
Era questo luogo quello in cui gli spettatori dell'antica polis di Siracusa si ritrovavano per una pausa tra bancarelle e leccornie dell'epoca.
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