martedì 15 novembre 2016

La testa di Ade in viaggio verso il museo di Aidone



Alla fine gli aidonesi ce l'hanno fatta e la testa di Ade sta tornando a casa. "Che fine ha fatto la testa di Ade?" era la domanda che ormai da oltre un mese facevano alla Regione siciliana gli abitanti di Aidone, erede della gloriosa Morgantina: città del centro Sicilia da cui proviene il prezioso reperto restituito dal Getty museum dove era giunto a seguito di scavi e commerci clandestini. Una domanda che coinvolgeva anche i turisti delusi davanti alle sale vuote del museo archeologico aidonese.



L’antica testa dai riccioli blu, trafugata 40 anni fa nel sito archeologico ennese, è stata in mostra fino al 3 ottobre a Lampedusa in occasione dell’inaugurazione del “Museo della fiducia e del dialogo” avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica lo scorso 3 giugno. Poi nessuna notizia, tra l’ira dei residenti e la delusione dei turisti in visita al museo archeologico di Aidone che è ormai definito dai cittadini “il bancomat siciliano di opere d’arte”.
La Testa di Ade, infatti, era giunta a Lampedusa dopo un’esposizione al museo Salinas di Palermo, senza passare da Aidone. E dall’isola è stata poi trasferita ancora una volta a Palermo, dove si trova tuttora nella sede dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, sotto sequestro. “E’ ad Aidone che è stata trovata e qui deve tornare” gridano aidonesi e non solo uniti in una sorta di petizione virtuale che è un appello alle istituzioni affinché l’opera torni a casa sua e non continui il suo tour di esposizioni. Proprio il silenzio delle istituzioni sul reperto archeologico ha scatenato una levata di scudi affiancata da un fotomontaggio provocatorio protagonista di un tam tam mediatico con lo sloga “chi l’ha visto?”. A farsi portavoce di residenti e turisti è l’Archeoclub Morgantina-Aidone: “Vogliamo notizie certe sulla Testa di Ade che appartiene al nostro territorio - dice la presidentessa Alessandra Mirabella -. Vogliamo sapere con certezza quando rientrerà e se la Regione intende ancora sfruttare il nostro museo come "magazzino" di opere d'arte da spostare all’occorrenza”. Il cenno è alla mostra degli Acroliti all’Expo di Milano, al prestito degli Argenti di Eupolemos che si trovano ancora al Met di New york e, appunto, alla decisione di esporre la Testa di Ade di ritorno dall’Amerina a Palermo e Lampedusa prima che a casa sua.
L’indignazione dell’Archeoclub si acuisce di fronte alle notizie di richieste di prestito dell’opera fuori dall’Isola. Nelle scorse settimane, gli Uffizi di Firenze hanno mostrato interesse per gli Argenti di Eupolemos e per gli Acroliti del museo di Aidone.“Il Museo di Aidone attende da troppo tempo il ritorno di Ade, figuriamoci se si può tollerare un prestito – dice la presidentessa di Archeoclub -. Tra l’altro questa politica si è rivelata infruttuosa per noi. Siamo alle solite: la vera promozione è quella fanno i singoli difensori di Aidone o le associazioni di volontariato come la nostra; non ci risulta che i turisti che hanno visto Ade al Salinas o a Lampedusa siano venuti poi ad Aidone. Semmai al contrario, chi arriva qui resta profondamente deluso per l’assenza del reperto”.
A promuovere la Testa di Ade e il sito archeologico a cui appartiene è Serena Raffiotta, l’archeologa che ha scoperto il ricciolo blu nel magazzino del museo avviando le operazioni di riconoscimento del reperto in America. 



Secondo le ultime notizie, la testa di Ade sarebbe già arrivata al museo di Aidone.
Isabella di bartolo 
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