27ª EDIZIONE
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA IN SICILIA
Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta
pubblica di fondi
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019
Apertura straordinaria di 122 siti
in 45 località della Sicilia
Lo splendido paradosso della
bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte
sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre così profondamente
nostra da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno
tessuto le nostre origini, lasciando impronte nel nostro patrimonio culturale
quasi fossero indizi. Sabato 23 e
domenica 24 marzo 2019 il FAI –
Fondo Ambiente Italiano invita tutti a partecipare alle Giornate FAI di Primavera per guardare
l’Italia come non abbiamo mai fatto prima e costruire un ideale Ponte
tra culture che ci farà viaggiare in tutto il mondo.
Giunta ormai alla 27ª edizione, la manifestazione si è
trasformata in una grandiosa festa mobile per un pubblico vastissimo, che
attende ogni anno di partecipare a questa straordinaria
cerimonia collettiva, appuntamento irripetibile del nostro panorama
culturale che a partire dal 1993 ha
appassionato quasi 11 milioni di
visitatori.
Per l’edizione di quest’anno il FAI
Sicilia aprirà 122 luoghi in 45 località,
grazie alla spinta organizzativa
delle 8 Delegazioni FAI siciliane
(insieme ai 10 Gruppi e 6 Gruppi Giovani) e grazie ai 1.700
Apprendisti Ciceroni che accompagneranno i visitatori a specchiarsi nella
stupefacente varietà della regione, aprendo luoghi spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questo weekend,
durante il quale sarà possibile sostenere la Fondazione con un contributo facoltativo o con l’iscrizione.
“Per le Giornate Fai di Primavera in Sicilia –
afferma Giuseppe Taibi, Presidente FAI regionale – apriremo luoghi di
bellezza che illustreremo grazie all’aiuto degli Apprendisti Ciceroni. Una
grande festa alla quale tutti sono invitati a partecipare, anche con
l’iscrizione alla Fondazione, per valorizzare insieme il nostro grande
patrimonio storico-artistico e paesaggistico. La novità di quest'anno sarà il
progetto FAI ponte tra culture che si propone di raccontare, con
volontari di origine non italiana, le diverse influenze culturali straniere
disseminate in molti dei beni che apriremo. Inoltre le Giornate FAI di
Primavera 2019 – conclude Taibi - guardano all'Europa in quanto la
Commissione Europea partecipa facendo conoscere i beni italiani che,
grazie ai finanziamenti europei, diventano nuovamente accessibili ai cittadini.
Quelli siciliani sono: il Porto di Ponto Empedocle, il Giardino Botanico di
Agrigento, il Museo naturalistico Francesco Minà Palumbo di Castelbuono e la
Chiesa di Casa Professa a Palermo”.
Per il 2019 la novità sarà appunto
il progetto FAI ponte tra culture, che si propone di porre l’attenzione su
quei luoghi che testimoniano la ricchezza derivata dall’incontro e dalla
fusione tra la nostra tradizione e quella dei paesi europei, asiatici,
americani e africani. Ecco perché in alcuni di questi siti le visite saranno
curate dai volontari di origine straniera che racconteranno gli aspetti
storici, artistici e architettonici tipici della loro cultura di provenienza
che, a contatto con la nostra, ha contribuito a dar vita al nostro patrimonio. Ne sono un esempio: il giardino di Villa Genuardi ad Agrigento con influenze
dell’Asia e del Sud America; le Latomie dei Niccolini a Marsala
utilizzate da gruppi appartenenti a religioni diverse; Piazza Sett'Angeli a Palermo
con influssi punici, romani e arabo-normanni; a Catania la Cappella Bonajuto
superstite dell’epoca bizantina e la Villa Comunale di Taormina con il
giardino all’inglese.
Il catalogo dei beni visitabili
durante le Giornate FAI di Primavera raccoglie una proposta così varia e
originale che è impossibile da sintetizzare. Ne segnaliamo alcuni:
DELEGAZIONE DI ENNA
Santuario del SS. Crocifisso
di Papardura: nell’ameno sito di
Papardura, lungo le pendici di Enna sorge il Santuario edificato a seguito
della venerazione popolare scaturita dopo il rinvenimento nel 1659 di una sacra
immagine. Ogni anno, il 14 settembre, si celebra la solennizzazione della
Esaltazione della Croce ovvero la sua esposizione da parte del sacerdote ai
fedeli. La festa organizzata dai “Procuratori” presenta ancora oggi elementi
arcaici e suscita una grande devozione popolare. La chiesa presenta decorazioni
e stucchi eseguiti su disegni del Serpotta ed è ornata da pregevoli quadri e
paliotti d'altare.
Luogo normalmente chiuso
al pubblico.
Granfonte di Leonforte
Uno dei monumenti principali di
Leonforte. Costruita nel XVII secolo dal principe Placido Branciforti,
fondatore del paese, sui resti di una antica fontana araba chiamata “Fonte di
Tavi”, costituiva il luogo abituale di riunione della popolazione e, con le sue
ventiquattro cannelle, anche l’abbeveratoio pubblico. Questa maestosa fontana
monumentale è in stile barocco. Il prospetto presenta una serie di altorilievi
con mascheroni e puttini. Dalle cannelle di bronzo ogni giorno sgorga
ininterrottamente acqua limpidissima che si raccoglie nella sottostante vasca
rettangolare. Il prospetto, con tre alzate timpanate decorate con bassorilievi,
è raccordato ai lati con due volute. Ancora oggi è luogo d'incontro ideale per
i cittadini.
DELEGAZIONE DI MESSINA
Teatro Vittorio Emanuele, Viaggio
dietro le quinte.
La posa della prima pietra del
“novello Teatro” di Messina, intitolato a Santa Elisabetta in omaggio a Maria
Isabella di Spagna, madre di Ferdinando II, avvenne il 23 aprile 1842.
L’inaugurazione fu celebrata il 12 gennaio 1852; nel 1860 tuttavia, con
l’annessione al Regno d’Italia, la denominazione del S. Elisabetta fu mutata in
“Vittorio Emanuele II”, in occasione dell’annessione del “Regno delle due
Sicilie al Regno d’Italia sotto lo scettro costituzionale di Vittorio Emanuele
II”. Danneggiato dal terremoto di Messina del 1908 è stato oggetto di un
restauro che lo ha quasi interamente ricostruito: all'interno fu ampliato ed il
soffitto decorato da Renato Guttuso con la raffigurazione della leggenda di Colapesce.
I lavori furono portati a termine solo nel 1980.
DELEGAZIONE DI RAGUSA
Nei
luoghi dello stile Liberty a Ispica
Una passeggiata artistica lungo
le strade di Ispica alla ricerca delle più significative testimonianze dello
stile Liberty in città, presso palazzi nobiliari e case private. Una narrazione
itinerante tra gli aspetti strutturali e decorativi, nonché dei significati
culturali di ogni manufatto, accompagnata e arricchita, nella sede
dell'Istituto “Gaetano Curcio”, da una mostra (disegni, progetti,
fotografie...) con cui gli studenti hanno voluto offrire il proprio contributo
allo studio di questo stile così peculiare.
Il riparo sotto Roccia di
Fontana Nova
Tanto celebre tra gli
specialisti di tutta Europa quanto pressoché abbandonato, il sito di Fontana
Nova (alla periferia di Marina di Ragusa, frazione balneare del capoluogo
ibleo), ospita un riparo sotto roccia recante tracce di frequentazione umana,
forse il sito più antico finora noto in Sicilia. Nel XIX secolo il barone
Arezzo, nobile ragusano appassionato di antichità, scoprì in questa lunga e
stretta grotta accennata nel calcare della valletta che conduce al mare, i
resti di un focolare fossilizzato. A seguito di accurati studi, ripetuti anche
nei decenni successivi, si è datato il sito all'Aurignaziano, un periodo del
Paleolitico collocabile tra 40.000 e 18.000 anni fa. Il gruppo umano che qui
viveva, si nutriva di cervi e altra cacciagione cotta su tizzoni accesi
all'interno della grotta che in origine doveva essere certamente più ampia e
profonda. Luogo con criticità.
DELEGAZIONE DI SIRACUSA
Sortino
diruta, quartieri e strade della città sepolta
Percorrendo le antiche
mulattiere che si snodano sinuose e lente lungo le pendici del colle Aita, ci
si trova ad un crocevia di storia che abbraccia, in un colpo d’occhio, un arco
temporale che supera i tre millenni. In questi luoghi dalla natura amena e
dalla pietra bianca, scolpita dalla fatica dell’uomo, sorgeva l’antico abitato
di Sortino, una perla incastonata tra le possenti pietre di Pantalica e il
monte, un centro rigoglioso circondato da fiumi, torrenti e boschi, che
prosperò fino al 1693, quando fu raso al suolo dal disastroso terremoto che
colpì tutto il Val di Noto. Dopo il sisma, la nuova città fu edificata sul
pianoro soprastante dove tutt’ora esiste, ma il sito non fu mai completamente
abbandonato e sono molti i resti della città medievale che ancora oggi si
possono ammirare, inseriti in un contesto paesaggistico di notevole valore. La
Sortino Diruta si trova incastonata tra la Sortino “Nuova” e la riserva
Naturale Orientata della Valle dell’Anapo.
DELEGAZIONE DI TRAPANI
La
Tonnara di San Giuliano tra tonni e tartarughe
La più antica tonnara della
Sicilia occidentale, sita su Punta Tipa, litorale nord di Trapani, in uno
splendido scenario coronato dalle antiche mura a tramontana, dalle isole Egadi
e da tramonti spettacolari. Attiva dal XVI sec. fino al 1961 nella pesca, lavorazione
e conservazione del tonno, venne edificata attorno alla chiesetta dedicata al
martire; la struttura è simile ad un baglio, avente due accessi, uno dalla casa
padronale e uno per i lavoranti ed era fornita di un porticciolo naturale. La
torre di avvistamento segnava il confine tra Trapani ed Erice. Nella Seconda
Guerra Mondiale fu utilizzata dai fascisti per insediamenti bellici. Oggi la
tonnara è in abbandono. L'area è caratterizzata da rocce di calcarenite e duna
con piante alofite protette e da un ecosistema ancora intatto, di recente
scelto da tartarughe caretta-caretta per la deposizione delle uova: spettacolo
emozionante è la loro schiusa nella spiaggia. Luogo con criticità. Le
condizioni fatiscenti del sito non consentono la visione interna. La
passeggiata si snoderà tra lo stabilimento e la scogliera.
Chiesa di Santo Stefano a
Marsala
Il complesso edilizio,
comprendente la chiesa ed il monastero di Santo Stefano, ricade in una vasta
area del centro storico lilibetano, dove probabilmente sorgeva il palazzo degli
antichi pretori romani, utilizzato poi dai Saraceni come sede del Governo. Nel
XVI secolo venne acquistato dal nobile marsalese Stefano Frisella, che ristrutturò
l’edificio e lo adibì a monastero per le Agostiniane Scalze, dove venne accolta
la figlia Francesca. Il benefattore fece anche costruire la chiesa che dedicò
al santo di cui portava il nome. L’interesse culturale e strategico della
chiesa si esprime rispettivamente nella bellezza degli interni e anche nel
fascino dei suoi sotterranei, dai quali parte un percorso che collega la vicina
Chiesa dell’Itriella e che probabilmente in passato consentiva di raggiungere
zone lontane della città. L'edificio appartiene al patrimonio del Fondo
Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Luogo normalmente chiuso al
pubblico.
Iniziative speciali:
treno storico per la Valle dei Templi di Agrigento
Domenica 24 marzo l’ottocentesco impianto ferroviario torna a vivere
come capolinea di una linea turistica, la “Ferrovia dei Templi”: visite guidate
a bordo dei carrelli a motore e a pedale, mostre di cultura, storia e
artigianato, aree street food. Itinerario del treno storico: partenza da Palermo
Centrale alle ore 8 e arrivo a Porto Empedocle Centrale alle ore 11.35, ritorno
da Porto Empedocle Centrale alle ore 18 e arrivo a Palermo Centrale ore 21(Adulto
20€ - Ragazzo 10€). Oltre al treno storico da Palermo, sarà possibile
viaggiare tra la stazione di Porto Empedocle Centrale e la Valle dei Templi con
prenotazione scrivendo al prenotazioni@fondazionefs.it. Sito restaurato e riqualificato grazie a fondi
europei - Fondo europeo di sviluppo regionale.
Gli iscritti alla Fondazione, e
chi si iscriverà al FAI in occasione della manifestazione, potranno godere
di ingressi dedicati e accessi
prioritari. Tra le aperture
riservate agli iscritti:
ALCARA LI FUSI (Messina)
Convento di Santa Maria del
Rogato
Contrada Carbuncolo
Sabato: 10:00 - 12:00 / 15:00 -
16:30
CALTAGIRONE
Cripta della Chiesa di San
Bonaventura
Largo della Croce 2
Sabato: 10:00 - 13:00 / 15:30 -
18:30
Domenica: 10:00 - 13:00 / 15:30
- 18:30
CATANIA
Chiesa di San Benedetto
Via Teatro Greco 2
Sabato: 09:30 - 13:00 / 15:00 -
18:30
Iniziative speciali: ore 18 concerto
di canti sacri a cura del coro "Nuove dissonanze" di Bruna
D'Amico.
Domenica: 10:30 - 13:00 / 15:00
- 18:30
CORLEONE (Palermo)
Cascata e Canyon delle Due
Rocche
Sabato: 10:00 - 13:00
Domenica: 10:00 - 17:00
PALERMO
Palazzo Drago Airoldi di
Santa Colomba
Via Vittorio Emanuele, 382
Domenica: 10:00 - 18:00 (ultimo
ingresso 17:30).
Per l’elenco completo delle aperture consultare il sito www.giornatefai.it o
telefonare al numero 02/467615399. Invitiamo tutti a diffondere in rete
la notizia di questo evento utilizzando l’hashtag #giornatefai.
IMPORTANTE:
Prima di recarsi a visitare i luoghi è opportuno verificare sul sito web
eventuali modifiche di orari di apertura, variazioni di programma in caso di
condizioni meteo avverse o imprevisti e la possibile chiusura anticipata delle
code a causa della grande affluenza di pubblico.
Il FAI Sicilia ringrazia Province, Comuni,
Soprintendenze, Università, Enti Religiosi, le Istituzioni Pubbliche e Private,
i privati cittadini e tutte le aziende che hanno voluto appoggiare la
Fondazione, e poi le Delegazioni, i Gruppi
FAI, i Gruppi
FAI Giovani, i volontari FAI, molti dei quali sono i mediatori
artistico culturali di FAI ponte tra
culture,
e i volontari della Protezione Civile che
con il loro lavoro capillare e la loro collaborazione rendono possibile
l’evento. Ad affiancarli, nell’accogliere e guidare i visitatori, ci saranno gli Apprendisti
Ciceroni, studenti della scuola di ogni ordine e grado che hanno scelto con i
loro docenti di partecipare nell’anno scolastico a un progetto formativo di
cittadinanza attiva, un’iniziativa lanciata dal FAI nel 1996, che coinvolge
ogni anno studenti felici di poter vivere e raccontare da protagonisti, anche
solo per un giorno, le meraviglie del loro territorio.