Tornano
a splendere i “quadri” delle case ellenistiche di Agrigento. La campagna di
scavi dell’Università di Bologna in collaborazione con il parco archeologico
della Valle dei templi, è al lavoro per ricomporre colori e disegni degli
intonaci che abbellivano le abitazioni più ricche della città del II e I secolo
avanti Cristo. “Lo scorso ottobre – dice Giuseppe Lepore, docente di
Archeologia della Magna Grecia e della Sicilia all’università bolognese e
direttore della missione siciliana – abbiamo individuato una nuova domus che abbiamo chiamato “III M” che
custodisce un consistente crollo di intonaci dipinti del Primo stile Pompeiano
finale e Secondo iniziale. Ci è sembrato giusto non rimuovere il crollo per
tornare quest’anno più preparati”. E così adesso, con i colleghi del parco
diretto da Giuseppe Parello, gli archeologi hanno organizzato una Field School con
la scuola di Restauro dell’Unibo ed esperti di Università italiane e straniere.
Una
“scuola” speciale: teoria sulla pittura ellenistica in Macedonia e in Sicilia poi
la parte pratica con scavo e restauro. Sarà anche possibile ricontestualizzare
tutte le cassette di pitture provenienti dai vecchi scavi degli anni Cinquanta
conservate nei magazzini del museo e al momento non fruibili al pubblico.